LECCO – Domenica si ricomincia. Tutte le formazioni che militano nei campionati di calcio di Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda categoria (la Terza inizierà il 23 settembre) scenderanno in campo alle 15.30. E, a proposito di campi, siamo andati a vedere le condizioni in cui versano i 5 terreni di gioco del Centro Sportivo Bione.
Tuttavia, prima di presentare la situazione, è doveroso fare un passo indietro, perchè è importante ricordare come esattamente un anno fa (7 settembre 2011 vedi articolo) alla richiesta di informazioni sui ritardi dei lavori di ristrutturazione del Centro Sportivo da parte del consigliere del PdL Mauro Piazza, il sindaco Virginio Brivio e l’assessore ai Lavori Pubblici Francesca Rota si erano tricerati dietro a un “no comment”.
Si scoprì, il giorno seguente (vedi articolo), che sul Bione non c’erano grandi novità se non l’istituzione, da parte dell’Amministrazione Brivio, di un tavolo tecnico con l’obiettivo di accelerare i tempi, visto che prima di mettere mano al Centro (già stanziati circa 3 milioni di euro) era necessario effettuare i lavori di bonifica dei terreni, lavori anch’essi in stand by perchè servivano i risultati delle analisi dell’Arpa che sarebbero dovuti arrivare di lì a poco.
A un anno giusto giusto di distanza e con l’ennesima stagione calcistica al via, al Bione non si è mossa una foglia. Senza dimenticare che le problematiche del centro non riguardano solo i campi di calcio ma anche quello di Rugby, la pista di atletica così vetusta che è impossibile organizzare gare se non eventi di poco conto e ancora gli spogliatoi dei campi 2, 3, 4 e 5 che sono delle vecchie catapecchie.
E così, a tre giorni dall’inizio delle gare, siamo andati a vedere la situazione in cui versano i 5 campi di calcio, dove è evidente che la pur buona volontà del gestore nel bagnarli e livellarli al fine di rederli il più presentabili possibile non basta.
Eccoli quindi i cinque campi del Bione: il numero 1, che un tempo era un biliardo sul quale giocava la mitica Lecchese, l’erba si presenta già ingiallita e il terreno ad uno sguardo attento non è il massimo, soprattutto nella parte centrale del campo.
Il campo numero 2, quello da battaglia, in alcune zone sono presenti solo ciuffi d’erba, più pericoloso che altro e gli avvallamenti non si contano.
E’ messo meglio il campo numero 3, dove quanto meno il manto erboso è verde e le condizioni del terreno sono accettabili, anche se non mancano le magagne in alcune zone del terreno di gioco, come per esempio in area e sulle fasce.
Il campo 4 d’acchito può sembrare in buone condizoni, ma a uno sguardo più approfondito sono evidenti le zone in cui l’erba è spelacchiata e già di colore giallo paglierino mentre il terreno non è poi così omogeneo come potrebbe sembrare guardandolo da lontano.
Infine il campo 5, quello in terra battuta, brullo, sconnesso e poco curato a tal punto che è cresciuta persino l’erbaccia… trasandato.