Comune che combini? “KO” il sito dei Musei Civici

Tempo di lettura: 2 minuti

LECCO – Si parlava giusto la scorsa settimana delle risorse destinate dal Comune al capitolo cultura nel bilancio di previsione del 2013 e mentre il dibattito politico si accendeva, neanche a farlo apposta, si “spegneva” il sito web dei Musei Civici di Lecco (www.museilecco.org).

La piattaforma è offline da più di sette giorni e rischia di rimanere tale ancora a lungo. Il motivo? Il ritardo sull’approvazione del già citato bilancio.

“C’è un problema tecnico legato al rinnovo dell’abbonamenti del servizio di hosting, perché con l’approvazione del bilancio giunta la scorsa settimana, non avevamo soldi a disposizione fino a lunedì- ci ha riferito Mauro Rossetto, direttore del Polo museale di Palazzo Belgiojoso e responsabile dei Servizi educativi  del Sistema Museale Urbano Lecchese – stiamo cercando di risolverlo, si dovranno trovare al più presto le risorse oppure dovremo migrare sul server del Comune”.

Una vicenda che ha dell’incredibile se pensiamo che per un servizio del genere non si parla certo di migliaia di euro, ma di un costo che si aggira dai 25 ad un massimo di poche centinaia di euro.

Per lo stesso motivo – ci confida Rossetto – stiamo organizzando il festival Lecco Città del Manzoni in una settimana anziché in un mese come gli altri anni”.

Sulla questione abbiamo contattato l’assessore alla Cultura, Michele Tavola: “Nella situazione in cui ci siamo trovati, tra carenze di risorse e ritardi, abbiamo dovuto concentrarci sulle priorità e quindi sull’apertura dei servizi – ci spiega – la conseguenza è che non si può arrivare dappertutto e certi problemi non si riescono ad evitare. Ora cercheremo una soluzione per riattivare il sito, nel frattempo le informazioni relative ai musei e al festival Lecco Città del Manzoni sono state caricate sul sito del Comune”.

Sulla causa del disservizio, ovvero il ritardo nell’approvazione del bilancio, Tavola fa sapere di non rimproverare nulla ai colleghi di Giunta: “Siamo tutti nella stesse condizioni, chi sui lavori pubblici e chi sui servizi sociali, il problema – spiega – è la situazione generale di restrizioni agli enti locali, quindi del patto di stabilità e l’incertezza sull’entrate fiscali che hanno causato questo ritardo. La verità è che così non si può più lavorare e non ci si rende conto che la sorpresa è che si riesca ancora a garantire queste attività. Ci sarebbe da alzare bandiera bianca e invece, con tanta fatica, si tira avanti”.