LECCO – Capire se l’assetto manifatturiero ha ancora un futuro e quali sono le prospettive per le nostre produzioni, ma anche riconoscere il ruolo di alcune eccellenze imprenditoriali del nostro territorio.
Mercoledì 10 dicembre la diciannovesima edizione dei Convegni internazionali di Confindustria Lecco, oltre a proporre un confronto di ampio respiro appunto sulla manifattura italiana e più in generale sulla situazione in atto nel Paese, ha dunque inteso premiare quelle imprese che si sono particolarmente distinte per i successi conseguiti in campo internazionale grazie agli importanti risultati ottenuti nell’export e negli investimenti.
“Siamo in un territorio di grande valenza manifatturiera – ha premesso il presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi – e abbiamo straordinarie eccellenze. Siamo però in un Paese dove le cose non funzionano come vorremmo e abbiamo purtroppo l’identikit di una nazione corrotta e di corruttori. Insomma non riusciamo a essere un Paese moderno e di questo passo rischiamo di avvicinarci sempre più agli ultimi”.
“Siamo in un Paese che non ci ama – ha aggiunto con amarezza il presidente – e dove anche le banche non fanno ciò che dovrebbero”.
Sull’importante ruolo svolto dal sistema manifatturiero ha insistito anche Riccardo Riva, consigliere di Confindustria Lecco incaricato per l’internazionalizzazione, il quale ha evidenziato come siano proprio le imprese che esportano “a tenere in piedi la concorrenzialità del nostro Paese”.
Prima di lui il vicedirettore generale della Banca Popolare di Vicenza, Emanuele Giustini, aveva parlato del forte interesse dell’istituto di credito da lui rappresentato per il territorio lecchese, “su cui abbiamo riscontrato – ha detto – già nell’ultimo anno eccellenti dinamiche di crescita, con un aumento dei finanziamenti del 24,1% e di quasi l’87% per quanto riguarda i clienti”.
Si è quindi proceduto alla cerimonia di consegna del Premio Confindustria Lecco per l’internazionalizzazione, giunto alla terza edizione, a tre imprese che hanno saputo distinguersi proprio sul terreno dell’internazionalizzazione.
A ricevere il riconoscimento sono state la “Fontana Pietro” di Calolziocorte, la “Feat Group” di Bosisio Parini e la “Wagner Itep” di Valmadrera.
I premi sono stati consegnati rispettivamente a Walter Fontana, Bortolo Cogo e Armando Volontè.
Quindi spazio al serrato confronto tra il giornalista e scrittore Alan Friedman e il vicepresidente della Fondazione Edison, Marco Fortis, sulle prospettive internazionali della manifattura. E sul presente e il futuro del “sistema Italia”.
DI SEGUITO, ALTRE IMMAGINI DEL CONVEGNO DI CONFINDUSTRIA LECCO E DELLA CERIMONIA DI CONSEGNA DEL PREMIO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE