LECCO – Un nuovo traguardo per la raccolta firme per evitare la chiusura del canile di Lecco: le adesioni hanno raggiunto quota 5187. E’ il dato diffuso da Enpa, Lav e Zampamica che martedì mattina hanno consegnato ufficialmente i moduli della petizione agli uffici comunali.
Dei firmatari, 4351 sono residenti a Lecco e negli altri Comuni lecchesi (un terzo di questi abita nel capoluogo), 836 quelli fuori provincia mentre sono 372 le firme raccolte on line.
“Ringraziamo i cittadini che hanno sostenuto l’iniziativa – ha commentato il presidente di Enpa Lecco, Luigi Mauri, affiancato dalla presidente della Lav, Silvana De Rigo e dalla coordinatrice di Zampamica, Paola Comini – Ora continueremo a portare avanti la prima fase di questo percorso, con la redazione di un progetto di interventi per riottenere la deroga dell’ASL e mantenere in vita il rifugio”.
Diverse sarebbero infatti le opere per rimettere a norma le gabbie dove sono detenuti gli ospiti a quattro zampe, dalle tettoie alle reti da sistemare e alla pavimentazione, per un importo che le associazioni animaliste stimano intorno ad un massimo di 50 mila euro, ben al di sotto dei 150 mila euro che il Comune aveva inizialmente prospettato per interventi più radicali.
Tra due settimane circa, il progetto verrà presentato alla cittadinanza e all’Amministrazione Comunale, poi partirà una raccolta di fondi.
“L’idea è quella di fondare un comitato per unire le forze tra quanti hanno preso a cuore la sorte del canile – spiega il consigliere comunale Ezio Venturini, promotore di una mozione che ricalca le richieste delle associazioni animaliste – Un primo risultato è già stato ottenuto, perché 5 mila firme non possono lasciare indifferenti e fanno emergere l’affetto che i lecchesi hanno verso questa tematica. Logico che i soldi non piovono dal cielo e bisognerà agire in un primo momento nel tamponare il problema attuale con piccoli interventi e nel medesimo tempo pensare ad un nuovo canile o meglio ad un parco canile individuandolo nel nuovo PGT o in una zona limitrofa a Lecco un’area idonea”.