Contratti, call center e bollette: quando il consumatore chiede aiuto

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Marilisa Rotasperti
Marilisa Rotasperti

LECCO – Rescindere un contratto di telefonia? Contestare una bolletta? Spesso può creare grattacapi non indifferenti quando ci si trova a fare i conti con call center e procedure di disdetta; un ginepraio nel quale non è facile districarsi se non si è dotati di una certa dimestichezza e attenzione.

Non a caso sono  questi i casi che spingono gli utenti a rivolgersi agli enti per la tutela dei consumatori. “A volte si tratta di contratti firmati senza badare a tutte le clausole, oppure stipulati al telefono, acquisti di servizi a pagamento che non risultano consoni alle capacità economiche o all’interesse delle persone” ci spiega Marilisa Rotasperti di Adoc Lecco, l’Associazione per la Difesa e l’Orientamento del Consumatore presente da una ventina di anni in città e legata al sindacato della Uil.

La maggior parte delle richieste di aiuto giunte all’Adoc nel 2016 riguardano proprio le utenze telefoniche, le utenze di luce e gas, il canone Rai ma anche il mancato recapito della posta.

Quali sono le complicazioni che incontra il consumatore? “La difficoltà più grande – spiega Rotasperti – è avere a che fare con i call center: la persona che risponde dall’altra parte della cornetta non è sempre la stessa con cui abbiamo parlato in precedenza, a volte può non essere collaborativo, oppure ci si fida dell’interlocutore telefonico e quando si va a verificare il testo contratto non corrispondente a quanto concordato, quindi si prova a disdire ma ci si scontra con clausole non valutate a pieno, oneri aggiuntivi… Alcuni dei nostri utenti ci contattano per uscire da una situazione dove si è capitati anche per distrazione”.

 

E dove il consumatore non arriva, ci riesce l’associazione: “Capita che le richieste del singolo utente restino inascoltate, quando invece interviene un’associazione come la nostra, riconosciuta a livello nazionale, che fa le veci del consumatore, gli operatori scendono più facilmente a patti e riusciamo a trovare una soluzione”.

All’Adoc di Lecco si rivolgono non solo i tesserati della Uil ma anche persone non iscritte al sindacato. “Italiani ma anche stranieri che, non conoscendo la lingua e il nostro contesto, cadono vittima dei call center – prosegue Rotasperti – Quest’anno diverse richieste hanno riguardato la disdetta del canone Rai per quegli utenti che ritenevano di non doverlo pagare perché  legati ad un parente deceduto o per le seconde case. Abbiamo anche sostenuto il ricorso di alcuni pensionati per il blocco della rivalutazione delle pensioni e auspichiamo possano ottenere quanto loro dovuto”.