DOLZAGO – Si è chiusa con risarcimento di 3500 euro al rivale politico, la vicenda che aveva visto un’intera lista elettorale sotto indagine, quella dell’attuale sindaco di Dolzago, Paolo Lanfranchi, chiamata a rispondere di diffamazione nei confronti del candidato avversario, l’ex primo cittadino dolzaghese Piergiorgio Panzeri (l’articolo precedente).
Al centro della contesa i volantini distribuiti nelle cassette delle lettere dei dolzaghesi alla vigilia delle elezioni del 2014 che hanno incoronato alla guida del paese Lanfranchi, già vicesindaco nella precedente amministrazione; un manifestino che riferiva di presunti usi impropri di soldi pubblici da parte di Panzeri, durante il suo mandato tra il 2004 e il 2009.
Dichiarazioni considerate come infamanti e false dall’interessato che aveva denunciato l’accaduto alla Digos. Quattro anni dopo, il caso si è concluso in Tribunale:
“Lanfranchi Paolo, Monti Dario, Brivio Alessia, Galbiati Serena, Corti Alessandro, Pellegatta Gianni, Bertacchi Gaetano, Bonfanti Claudio, Civillini Beatrice e Crippa Serena, tutti componenti della lista Impegno Comune per Dolzago hanno ritenuto conveniente ricorrere all’istituto di cui all’art. 162 ter cp recentemente introdotto nel nostro ordinamento” spiegano gli stessi in una nota diffusa martedì dal primo cittadino.
Il procedimento è quell’estinzione del reato per condotte riparatorie, introdotto lo scorso anno tra le modifiche al codice penale: “Pur senza riconoscimento alcuno di responsabilità – spiegano nella nota – è stata offerta al dott. Panzeri, che si riteneva diffamato da un volantino della predetta lista distribuito In occasione della scorse elezioni amministrative, la somma di 3.500 euro a titolo di qualsiasi danno eventualmente subito dallo stesso. La scelta di ricorrere a questo nuovo metodo, ed addivenire ad una soluzione, è stata dettata dal desiderio di poter continuare ad amministrare serenamente nell’interesse dei dolzaghesi, senza dover sottrarre tempo ed energie per dedicarle alla questione aperta nei confronti di Panzeri”.
“Sicuramente anche la vita privata e familiare degli interessati ne gioverà – prosegue Lanfranchi nella nota – Non dimentichiamoci infatti che all’interno del gruppo ci sono madri e padri di famiglia, che in questo periodo hanno spesso riversato anche all’interno dei propri nuclei familiari la loro tensione. Il giudice ha ritenuto congrua l’offerta ed ha assolto tutti i predetti imputati”.