E. Gorrini: “Turismo a Lecco? Ripartire dal Manzoni e dal lago”

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LECCO – Di turismo a Lecco si parla da anni e anche in questa estate 2012 molti hanno detto la loro sulle ricette da adottare per far sì che il territorio possa finalmente sfruttare al meglio questa risorsa. Un potenziale inespresso su cui lavorare fin da ora per Eugenio Gorrini, presidente del Consorzio Lecco Turistica,  che vede anche Confcommercio Lecco tra i soci fondatori:

“Parto da una considerazione. Sono sempre stato convinto del fatto che Lecco abbia bisogno di trovare un marchio turistico, una nota distintiva e peculiare. In questo senso l’unicità per Lecco può derivare unicamente dal Manzoni e dai Promessi Sposi. Tutto il resto, in primis lago e montagna deve essere un corollario. Se sul discorso del Manzoni non c’è concorrenza, con lago e montagna come sono strutturati oggi siamo perdenti!”.

“Quindi secondo il mio punto di vista occorre potenziare e lavorare per dare a questo territorio un’atmosfera manzoniana che fino ad oggi non c’è stata. Chi attraversa il ponte deve sentire e capire che entra in territorio manzoniano! Bisogna operare seriamente in questa direzione. In quest’ottica un plauso va al recupero dell’isola viscontea da parte dei volontari, alla prossima discesa in campo delle Lucie e alla volontà espressa di recuperare i vecchi comballi. Già queste semplici cose posso dare un po’ di atmosfera a Lecco.

Poi chiaramente occorre lavorare su qualche percorso insieme all’Amministrazione comunale. Il tutto avendo un obiettivo finale: Pescarenico deve diventare il “villaggio manzoniano” di Lecco. Su tutti questi discorsi il Consorzio è a disposizione per studiare, analizzare e dare una mano per arrivare a una risposta seria e concreta. Sapendo che Renzo e Lucia devono stare a Lecco come Romeo e Giuletta stanno a Verona o Don Camillo e Peppone a Brescello e come Verdi sta a Busseto o Leopardi a Recanati”.

Parlando di turismo non possono certo essere tralasciate le bellezze paesaggistiche del territorio, con uno sguardo particolare al lago; l’idea di Gorrini per quanto riguarda lo specchio d’acqua lecchese è chiara: “Il nostro lago ha bisogno di essere strutturato dal punto di vista turistico. Ben venga l’idea di un porto: secondo me la sede non solo dal punto di vista urbanistico deve rimane quella ipotizzata della Caviate. In quell’area deve nascere il porto di Lecco visto che anche che c’è disponibilità di aree a monte della strada per insediamenti residenziali.

Fondamentale nel progetto, il cui impatto può essere ridotto rispetto a quello originario, è la nascita di una valida struttura ricettiva da tutti auspicata e attesa. Certo non basta dire che la procedura di project financing è ancora aperta, occorre dare appetibilità all’investimento garantendo ad esempio a chi volesse realizzare e finanziare l’opera il rilascio di una concessione pluriennale per la gestione dell’intera struttura portuale e di tutti i servizi annessi e collegati.

Così come sarà importante creare parcheggi seminterrati indispensabili per supportare una struttura portuale: il nuovo parcheggio oltre a servire il porto potrebbe rivitalizzare la zona dei gradoni che ultimamente è stata abbandonata. Le Caviate, lo ripeto, sono il luogo ideale anche perché così facendo si allungherebbe la passeggiata del lungolago che oggi è di fatto compressa tra Canottieri e imbarcadero. Alle Caviate poi c’è già struttura per rifornimento delle imbarcazioni e la conformazione dell’ansa naturale si presta senz’altro per questo intervento”.

“Se poi imprenditori privati che hanno presentato progetti per insediamenti di piccole dimensioni alla Malpensata (o in altri punti della riva lecchese) ottengono le licenze e riescono a percorrere questa strada va benissimo. E’ chiaro però che il porto di Lecco non può essere spostato dalle Caviate alla Malpensata per motivi urbanistici e di logistica. Senza dimenticare poi che le città si progettano in espansione e non concentrando gli interventi”.

“ A mio avviso, in concomitanza con Expo 2015, tutti gli sforzi politici, amministrativi, economici e della società civile andrebbero concentrati sul progetto realizzato dal Comitato Consultivo Deutsche Bank sotto la presidenza di Confcommercio Lecco sul rimessaggio battelli a Parè nell’ottica di un rilancio della navigazione leggera tra i comuni del nostro ramo. Va portato avanti questo progetto e se si riesce anche in vista dell’Expo. Sarebbe un ottimo biglietto da visita e un’opportunità per operatori e agenzie di viaggio di confezionare pacchetti per soggiorni brevi ed escursioni sul territorio. Lasciamo perdere padiglioni galleggianti e altre idee…”.

Turismo a Lecco vuol dire anche montagna: “Serve un progetto che non sia dispersivo e che sia un valido punto di riferimento per appassionati. Potrebbe essere interessante la costituzione di un Polo della montagna in zona Versasio ai piedi della funivia per i Piani d’Erna. Lì ci sono diverse aree senza destinazione e diversi appezzamenti sono del Comune. In quella zona si potrebbero creare percorsi di mountain bike, passeggiate a cavallo, escursioni a piedi, aree per sosta attrezzata di camper, una foresteria, agriturismi, palestra di roccia e museo della montagna. Il tutto ai piedi del Resegone che è l’emblema della città ed è mondialmente conosciuto”.