E’ la festa del patrono, S. Nicolò. Il prevosto: “Lecco sii profetica”

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La statua di San Nicolò, patrono di Lecco, recentemente restaurata, si trova in località Punta Maddalena, sul lungolago

 

LECCO – E’ una giornata di festa per il capoluogo manzoniano che domenica celebra il suo patrono, San Nicolò. Celebrazioni religiose e civili con la Santa Messa alla Basilica che porta il nome del santo, le tradizionali mele distribuite ai bambini, e a seguire la consegna delle benemerenze al Teatro della Società; nel pomeriggio, sempre a a teatro, il concerto della Filarmonica Verdi in onore del santo. 

A celebrare la santa messa è il prevosto, monsignor Franco Cecchin: “Questo è il mio nono anno, nel quale sto vivendo l’esperienza affascinante e avvincente come prevosto di Lecco. Da subito mi sono sentito lecchese, sia pur di adozione. Di anno in anno, nella festa patronale di S. Nicolò, che coinvolge la realtà ecclesiale e civile di Lecco, ho rivolto un messaggio coraggioso. In questo anno, sollecitato da un lato dal contesto storico postmoderno e dall’altro lato dalla tipicità della nostra città, mi sono convinto che più di ogni altra realtà abbiamo bisogno di profezia”.

La folla riunita in Basilica per le celebrazioni
La folla riunita in Basilica per le celebrazioni

Un appello mirato quello del sacerdote ai lecchesi: “Quando parliamo di “profezia” non la intendiamo nella sua accezione più superficiale di “prevedere il futuro”, ma in quella di leggere, di interpretare e di anticipare la storia con gli occhi del Dio di Gesù. Lecco, come città, non è né piccola né grande, ma nella sua dimensione strategica ha la vocazione di essere pilota e anticipatrice di un futuro prossimo che coinvolga la realtà ecclesiale e civile”.

Per il prevosto, le problematiche culturali e sociali oggi non trovano “un’adeguata soluzione anche perché si affrontano in un modo superficiale. I vari interventi sono di piccolo cabotaggio, di contrapposizione o di indifferenza e lasciano intravvedere anche una logica egocentrica di potenza o di possesso. Non basta il piccolo cabotaggio – spiega il parroco – per risolvere le problematiche e i bisogni della città. È urgente una profezia specialmente sulla trasmissione della fede, sulla condizione giovanile, sull’occupazione, sulla qualità di vita della città, sul turismo della città manzoniana”.

 

Il prevosto mons. Franco Cecchin celebra la santa messa
Il prevosto mons. Franco Cecchin celebra la santa messa

Un lungo discorso quello contenuto nella lettera che monsignor Cecchin ha scritto in occasione della ricorrenza cittadina, sottolineando la necessità di dare maggiore ascolto alle famiglie, sollevando il tema della solidarietà e delle nuove povertà che toccano anche la nostra città. “Disoccupazione degli adulti e dei giovani, emarginazione degli anziani, difficoltà di inserimento degli immigrati… Le Parrocchie, le Unità e Comunità pastorali di Lecco – spiega il prevosto – hanno messo in atto iniziative notevoli, collegate con il Fondo diocesano di solidarietà, come il Fondo cittadino di solidarietà per dare lavoro, il Fondo Tre mele di S. Nicolò e i fondi simili nelle altre parrocchie. Insieme a queste attività caritative sono da sottolineare tante altre significative azioni delle molteplici Associazioni, Gruppi e Movimenti”.

 

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Carità, senso civico, qualità della vita che “si misura soprattutto sul come favorire l’accoglienza di nuove vite e su come preparare i giovani ad essere protagonisti nel lavoro e nella società” dice Cecchin, guardando anche ai temi del cambiamento economico del capoluogo, il quale oggi “si apre al mondo” volgendo il suo sguardo verso il turismo.

 

La consegna delle tradizionali Mele di San Nicolò alle autorità
La consegna delle tradizionali Mele di San Nicolò alle autorità

“I tre beati della nostra città di Lecco sono fari luminosi che ci indicano la possibilità di vivere il presente carico di eternità, del già e del non ancora nella dinamica profetica – conclude il prevosto – Il beato Serafino Morazzone, il “buon curato di Chiuso”, ci sollecita a vivere il quotidiano in un modo straordinario. Il valore di una persona sta nel vivere in un modo pieno quello che è chiamato a vivere giorno per giorno. E questo vale anche per la città, in quanto habitat vitale di persone sollecitate a vivere la relazione. Il beato Luigi Monza, l’apostolo della carità, ci invita a vivere la prossimità nella dinamica della sobrietà e della condivisione, specialmente con i più deboli, come il modo più autentico di vivere l’amore. Lecco è chiamata ad essere una città della prossimità creativa. Il beato Giovanni Mazzucconi, martire missionario, ci sollecita a vivere il nostro impegno quotidiano con il respiro del mondo. Lecco avrà un futuro se sarà fedele alla sua originalità e la regalerà a tutti i popoli. Per l’intercessione di Maria Madonna del Rosario e del nostro patrono san Nicolò, chiediamo al Dio di Gesù di essere profeti nella nostra città per donare ai tutti la testimonianza che è possibile vivere la Civiltà dell’amore”.

 

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