LECCO – Come far coesistere eventi pubblici, manifestazioni, concerti e musica nei locali cittadini con la quiete dei residenti? Un problema che si ripropone spesso nel capoluogo lecchese, tra le lamentele di chi sente violata la propria tranquillità tra le mura domestiche e l’esigenza di animare di iniziative una città a volte fin troppo ‘silenziosa’.
Le regole ci sono ma vanno aggiornate: a questo si sta lavorando in Comune a Lecco, nell’apposita commissione che giovedì sera si è riunita per discutere sul piano di zonizzazione acustica di Lecco che necessita un riadeguamento rispetto alla pianificazione urbanistica della città.
Lo dicono tecnici comunali, che descrivono un quadro “a macchia di leopardo” disegnato oggi dallo strumento che dovrebbe classificare con efficacia aree e limiti di sforamento dei decibel per tutelare la salute pubblica.
La deroga a questi limiti non è un’eccezione ma è diventata abitudine, lo hanno spiegato bene la dirigente Elena Todeschini e Chiara Brebbia dell’ufficio Ambiente, che, dopo un confronto con l’Arpa, hanno evidenziato la necessità di una revisione dell’attuale piano per adattarlo ai mutamenti della città e la trasformazione di alcune aree da industriali a residenziali. Possibile, ma non obbligatoria, anche l’individuazione di alcune zone da adibire a luoghi per lo svolgimento delle manifestazioni più ‘rumorose’.
“I controlli dell’Arpa in occasioni di eventi autorizzati – spiegano le esperte del Comune – hanno spesso rilevato il superamento dei limiti concessi, sanzionando gli organizzatori e sui titolari delle attività che promuovono iniziative. Servono regole chiare per tutti”.
Ne sono convinti anche i consiglieri comunali Roberto Nigriello ed Elisa Corti, entrambi del PD, che hanno invocato la modifica del piano di zonizzazione acustica per venire incontro alle esigenze di tutti.
“Il tema era già emerso nella passata amministrazione, si doveva però attendere l’approvazione del PGT” ha spiegato Elisa Corti chiedendo insieme a Nigriello che venga autorizzato uno studio sulla città per trovare le possibili soluzioni. “I soldi per promuovere queste verifiche ci sono” fanno sapere i due consiglieri ricordando i 35 mila euro già a bilancio e spendibili entro la fine dell’anno.
“Il problema esiste – ha sostenuto Nigriello – serve più chiarezza nelle norme ed necessario alleggerire la burocrazia per chi lavora, compresi gli uffici comunali. In questa città si è arrivati a sfiorare il ridicolo con la contestazione del rumore delle campane della chiesa di Acquate. Nel 2014 abbiamo visto sanzionare gli organizzatori della Scigamatt per aver sforato di cinque minuti i limiti acustici alla festa inaugurale. Dobbiamo dare una risposta al cittadino ma anche ai commercianti, che devono dotarsi di quanto necessario e previsto per legge evitando di arrecare disturbo al vicinato, e a chi promuove iniziative in città”