MANDELLO – “Mi sono avvicinato al nuoto fin da piccolo, guardando a Mandello i vogatori della Canottieri Guzzi e osservando i nuotatori che si allenavano nel lago”. Risponde così, Leo Callone, a chi gli chiede dove e come sia nata in lui la grande passione per l’acqua, quella passione racchiusa in due numeri: 100.000 e 100 milioni.
Centomila sono i chilometri da lui percorsi a nuoto, 100 milioni le bracciate dentro le quali racchiudere idealmente la sua carriera. E il suo legame forte con l’acqua.
Ieri, sabato 29 agosto, il “caimano del Lario” è stato festeggiato a Mandello, suo paese d’origine, non per una delle sue innumerevoli imprese ma per il suo settantesimo compleanno. E a fargli festa, al centro sportivo comunale di Pramagno, erano in tanti, a cominciare dai sindaci di Mandello e di Lecco, Riccardo Fasoli e Virginio Brivio, dalle “vecchie glorie” del canottaggio lariano e dai dirigenti di varie associazioni attive sul territorio mandellese, a cominciare dalla Pro loco e appunto dalla Canottieri Moto Guzzi.
Una festa meritata perché Callone, che dal 1974 vive a Dervio, ha scritto pagine importanti nella storia delle gran fondo natatorie e ricevuto riconoscimenti prestigiosi. Eppure la vita non gli ha riservato soltanto gioie e vittorie.
Nel 2000 un tragico destino si è portato via suo figlio Nicola e qualche anno fa lui stesso ha dovuto combattere (e vincere) la sfida più difficile, quella con la malattia.
Ma lui, Leo Callone, ha saputo reagire e rialzarsi in entrambe le circostanze, fino a ricominciare ad allenarsi un giorno d’autunno di tre anni fa e a coprire a nuoto l’estate successiva i 1.500 metri che separano Onno da Mandello, stabilendo quel record mondiale di cui si è detto – 100.000 chilometri e 100 milioni di bracciate – costruito in oltre cinquant’anni di carriera, tra gare e allenamenti, con trecento vittorie collezionate in piscina e 200 in acque libere.
E’ in effetti il palmarès di un campione, quello di Callone, che comprende una ventina di titoli italiani e 50 allori regionali in piscina, 18 titoli nazionali in acque libere, quattro record del mondo, tre medaglie di bronzo ai campionati mondiali di fondo, tredici maratone internazionali, tre Capri-Napoli e la Ponza-Circeo, oltre alla traversata della Manica, la sua prima grande impresa, datata agosto 1981.
“Per me il nuoto è una forma di talento, forza e classe – ha scritto il “caimano del Lario” – con cui riesco a divertirmi nei momenti felici. E’ un’ancora di salvezza che mi ha permesso di reagire e di superare i momenti tragici della vita. Sublima gli ideali e i sacrifici e aiuta a forgiare il carattere per affrontare la vita senza mai dichiararsi sconfitti”.
L’ha scritto e l’ha detto ieri a Mandello nel giorno della festa organizzata in suo onore. “Consiglio a tutti di fare sport – ha affermato – perché imparare a reagire è fondamentale e lo sport aiuta ad affrontare le prove a cui la vita ti mette di fronte”.
“Occorre fare sport a ogni età – ha aggiunto – ma soprattutto a chi ha superato i 30 anni voglio dire che almeno venti minuti di attività fisica ogni giorno sono il toccasana per arrivare in forma all’età più matura”.
Sono più d’una anche le iniziative sociali portate avanti da Callone in particolare tra il 2001 e il 2011. E Giordana Bonacina, chiamata a condurre la cerimonia in onore dei 70 anni del “caimano”, le ha ricordate ieri a Pramagno. Tra le altre, la chiesa e una clinica medica sorte nel Sud-est del Guatemala in memoria del figlio Nicola.
“Perché Leo ha un cuore esageratamente grande”, è stato detto. E il sindaco di Mandello l’ha sottolineato: “Tutti noi abbiamo gli occhi aperti verso il mondo – ha affermato Riccardo Fasoli – ma lui e, come lui, i grandi canottieri del passato che oggi sono qui a Pramagno per augurargli buon compleanno il mondo l’hanno guardato con gli occhi non soltanto aperti ma accesi. E questo fa la differenza tra loro e noi”.
“Avrai sempre la mia gratitudine – ha aggiunto il primo cittadino rivolgendosi direttamente a Callone – per quello che sei, per quello che hai fatto e per l’esempio che hai dato a tutti noi. Tu non hai mai alzato bandiera bianca e ciò che ti fa onore”.
“Sei stato capace di affrontare sempre ogni sfida – ha detto dal canto suo il sindaco di Lecco, Virginio Brivio – e di quelle sfide ne hai vinte parecchie, perciò il tuo è un grande insegnamento per tutti”.
Poi altre testimonianze, tanti applausi e molte strette di mano. E un invito esplicito al settantenne Leo Callone: “Aspettiamo tutti le tue prossime bracciate, per lo sport e per la vita”.
DI SEGUITO, ALTRE IMMAGINI DELLA FESTA ORGANIZZATA A MANDELLO PER I 70 ANNI DI LEO CALLONE