BELLANO– La notizia era nell’aria da qualche giorno: il frantoio di Biosio, punto di riferimento per tutti i produttori di olio della sponda lecchese del lago, verrà veduto. Lo annuncia in una nota la Comunità Montana, proprietaria della struttura. Troppo onerosi per le casse dell’ente gli interventi da effettuare.
Le attrezzature del Frantoio di Biosio sono costate complessivamente 228.000 euro più Iva alla Comunità Montana. Una cifra rilevante a cui dovrebbero aggiungersi ulteriori 18.000 euro per una manutenzione straordinaria urgente.
“Le finanze dell’Ente non consentono più di mantenere questa situazione – spiegano dalla Comunità Montana – considerando anche la sussistenza di contratto di comodato d’uso valido per altri 10 anni a favore del proprietario e gestore della struttura”.
La Giunta guidata dal presidente Signorelli ha quindi valutato la soluzione dell’alienazione con vincolo di una convenzione con il gestore “affinché – spiegano dalla Comunità Montana – il regolamento e le modalità di utilizzo del frantoio non cambino, esso continui ad essere dedicato ai nostri olivicoltori e venga mantenuto l’apporto del consulente per le valutazioni sulla qualità del prodotto e i suggerimenti agli agricoltori”.
Intraprendendo questo percorso la perizia commissionata dalla Giunta Esecutiva ha portato a una valutazione di 40mila euro dell’impianto allo stato attuale gravato però dalla manutenzione urgente.
“La mission del nostro Ente è quella di sostenere varie attività tra cui l’agricoltura di nicchia – sottolineano il presidente Carlo Signorelli e il vicepresidente Guido Agostoni – ma la gestione di impianti e macchinari non rientra tra i nostri compiti anche perché soggetti a rischi d’impresa; inoltre il ciclo di vita dell’impianto è di 20 anni, periodo in cui si concluderebbe il contratto in essere. Ove andasse in porto la procedura di alienazione reinvestiremo la somma ricavata in iniziative per incentivare l’agricoltura locale. Ma noi garantiremo comunque che per gli olivicoltori non cambierà nulla.”