GALBIATE- “Ai posti di partenza”, “pronti”, “via!” stanno per tornare con la carica che li contraddistingue, stiamo parlando dei ragazzi di Smileland, che anche quest’anno, per il quarto consecutivo, ripropongono il Tutti Fuori, l’evento musicale, ma soprattutto solidale, affacciato sui laghi d’Annone e Pusiano, nella cornice del parco di villa Bertarelli, a Galbiate, le date sono ancora top secret, ma, promettono, di rendere indimenticabili i primi giorni di luglio.
Il format, consolidato e vincente, per questa edizione, annunciano, subirà qualche modifica, ha fatto discutere, infatti, in paese e sui social, la decisione dell’amministrazione comunale di dare l’autorizzazione per la musica ad alto volume solo per due giorni su tre della kermesse, ma il cambio di programma non ha affatto scoraggiato i giovanissimi volontari che stanno già pensando ad un’alternativa.
L’associazione nasce nel maggio 2014, con l’intento di legare in progetti solidali un gruppo di amici, che di anno in anno si è esteso, crescendo e arrivando a contare quasi 40 soci, la scorsa estate è stato concluso il centro polifunzionale presso il St. Francis Children Village, a Meru, in Kenya; “abbiamo consegnato ai ragazzi del villaggio uno spazio in cui possono giocare, stare insieme e sognare, proprio come tutti i bambini del mondo… Noi l’abbiamo costruito ora spetta a loro prendersene cura e sfruttarlo al meglio ” dice Jacopo Binda presidente e portavoce di Smileland, che ha seguito i lavori fin dagli esordi.
Tante novità anche sul fronte del nuovo progetto, il ricavo della manifestazione sarà destinato alla Repubblica Democratica del Congo, affiancando l’associazione “gocce d’acqua”, con sede a Vernasca- Piacenza, per gettare le fondazioni di un asilo, un progetto da cominciare da zero, che richiederà anni per essere concluso, ma con la costanza e la voglia di aiutare si può arrivare lontano.
L’invito è quindi, già da ora, di non prendere impegni per i primi giorni di luglio per abbandonare fuori dal cancello di villa Bertarelli le preoccupazioni, perdersi nel panorama mozzafiato e farsi trasportare dalla musica, ma soprattutto per lasciarsi contagiare dall’entusiasmo che non ha confini geografici, barriere di lingua o colore della pelle.