
LECCO – “La memoria deve essere funzione attiva della mente: il riconoscimento che oggi facciamo a questi uomini è un modo per non dimenticarci della loro esperienza, un’esperienza di violenza, che purtroppo si presenta ancora oggi sotto diverse forme e dimensioni.” Parole queste del Prefetto di Lecco Antonia Bellomo intervenuta durante la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore a otto cittadini lecchesi (3 ancora vivi e 5 defunti) internati o importati nel corso del secondo conflitto mondiale.
La cerimonia, che rientra nelle ricorrenze per la Giornata della Memoria, si è svolta nella mattinata di oggi presso l’Aula Magna dell’Istituto Bovara, alla presenza delle autorità civili e militari cittadine e degli alunni delle classi quinte del Liceo Linguistico e del Liceo Classico A. Manzoni.
Tre le medaglie d’onore consegnate dallo stesso Prefetto e dai Sindaci a cittadini lecchesi ancora in vita, che dopo la cerimonia hanno potuto intrattenere i presenti e i ragazzi con i racconti della loro prigionia: Roberto Longhi, classe 1923 di Valgreghentino/Airuno, Luigi Perego, 1916 di Colle Brianza e Erminio Valsecchi, 1924 di Bosisio Parini.

Cinque invece le medaglie d’onore consegnate alla memoria, ritirate dai parenti. L’onoreficenza è stata data ad Angelo Aldeghi (1909, Olginate), Carlo Appiani (1923, Imberido), Rinaldo Magni (1923, Sirtori), Carlino Rotasperti (1919, Caprino Bergamasco)e Giueppe Salvi (1923, Brembilla). Fondamentale per la ricostruzione della loro esperienza in guerra e nei campi di concentramento il lavoro svolto dall’Archivio di Stato di Como, diretto da Lucia Ronchetti, presente alla cerimonia.
La consegna delle medaglie d’onore è stata voluta da Giorgio Napolitano come gesto di risarcimento, soprattutto morale, riconosciuto da parte dello Stato ai cittadini internati durante l’ultimo conflitto mondiale, vittime di sopraffazione ideologica.
L’augurio espresso è stato quello di arginare l’esperienza della violenza, per quanto sempre più diffusa: “Non penso solo ai fatti più gravi quali quello accaduto qualche settimana fa a Parigi, ma agli episodi che tutti i giorni ci vengono sottoposti, per non parlare della violenza verbale. Intendiamo con violenza ogni manifestazione volta ad imporre la superiorità su altri, una superiorità che però si rivela effimera ed apparente” ha detto il Prefetto Bellomo, a una settimana oramai dal suo trasferimento a Matera previsto per il prossimo 2 febbraio “oggi per i ragazzi è una grande opportunità, poter interloquire con questi tre testimoni: le celebrazioni di oggi non vogliono essere unicamente commemorative ma didattiche, come occasione di scambio e di confronto costruttivo.”
Hanno accompagnato lo svolgimento della cerimonia gli alunni della prima Liceo Musicale G.B Grassi, diretti dal professor Maurizio Fasoli, che per i presenti hanno suonato sei brani.

Galleria fotografica:

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL

























































