LECCO – “Chi parla ancora oggi dell’annientamento degli armeni?”. L’affermazione è di Hitler, pronunciata nel 1939 alla vigilia dell’invasione della Polonia.
Oggi fortunatamente sono ancora molti coloro i quali sono disposti ad affrontare l’argomento, tanto più in questo inizio di 2015, anno che coincide con il centesimo anniversario appunto dei massacri degli armeni, il cui genocidio si riferisce in realtà a due eventi distinti ma legati tra loro.
Il primo è relativo alla campagna condotta dal sultano ottomano Abdul-Hamid II negli anni che vanno dal 1894 al 1897, mentre il secondo si collega alla deportazione e alla successiva eliminazione degli armeni negli anni 1915 e 1916.
Il termine genocidio viene in effetti associato soprattutto a questo secondo episodio, commemorato dagli armeni il 24 aprile di ogni anno.
In occasione dunque del centenario dei massacri e in concomitanza con le celebrazioni del Giorno della memoria con cui si ricordano, oltre alla Shoah, anche gli altri genocidi del XX secolo, il Collegio Volta di Lecco organizza una settimana tematica sul genocidio armeno.
Il primo momento di approfondimento e riflessione è previsto per lunedì 26 gennaio, quando gli studenti della seconda classe del Liceo scientifico – accompagnati dal loro docente di Lettere – faranno visita alla comunità armena di Milano.
In particolare presso Hay-Dun, la “Casa Armena” che nel capoluogo lombardo ha sede in piazza Velasca, i lecchesi incontreranno Marina Mavian, presidente dell’associazione, e avranno l’opportunità di ascoltare una conferenza, organizzata appositamente per loro, del professor Aldo Ferrari, armenista dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, direttore del programma di ricerca Caucaso – Asia Centrale dell’Ispi di Milano e consulente per il ministero degli Affari esteri.
Al termine della lezione la classe del “ Volta” visiterà i locali della Casa e ascolterà la testimonianza di Marina Mavian, la quale racconterà la storia della sua famiglia.