Un’ottima occasione per gli studenti del Politecnico del polo territoriale lecchese è quella preparata ieri nella sede di via Marco d’Oggiono. Al campus è andato in scena un incontro sul progetto “Formare Ingenieri Stranieri in Italia” a cui hanno partecipato i professori Giovanni Azzone, Marco Boccione e Bruno Pizzigoni e il presidente della Camera di Commercio di Lecco Vico Valassi, nonché le autorità istituzionali della città e i rappresentanti di varie aziende lecchesi, così da vagliare i giovani prossimi alla laurea per un eventuale impiego.
“Il Politecnico di Milano è il sesto in Europa, al primo posto tra i poli universitari non anglosassoni – sono le parole di Azzone, che continua – fra un mese circa ci sarà un importante investimento per questa scuola, perché può fare moltissimo per migliorare il territorio”. A supporto di questo infatti c’è da notare che nell’anno accademico 2005/06, grazie a ICE e Unioncamere, sono state attivate due lauree magistrali in lingua inglese, ovvero Mechanical Engineering, Building Engineering – oggi chiamata Architectural Engineering – alle quali si è aggiunta quella in Civil Engineering, trasformata poi in Civil Engineering for Risk Mitigation. Grazie a questi progetti da sei anni a questa parte sono stati più di 400 gli studenti provenienti da tutto il mondo che hanno frequentato il Campus di Lecco e vissuto in città.
Cosa caratteristica è la nazionalità d’origine dei ragazzi frequentanti il polo cittadino: attualmente il 37% dei giovani arriva dall’Iran e al secondo posto ci sono turchi e cinesi, entrambe al 13%. Altri futuri ingegneri provengono da Africa, India e America Latina, mentre solo il 5% dal resto dell’Europa. Attualmente il 44% degli studenti stranieri al secondo anno di specialistica sta effettuando o sta per cominciare un tirocinio in nove aziende della zona, di cui quattro nella provincia di Lecco, mentre cinque sono nelle province attigue. Un altro dato molto importante riguarda cosa fanno i laureati magistrali internazionali dopo la tesi conclusiva, infatti risulta che il 57% trova un impiego all’’estero, mentre solo poco più del 28% rimane in Italia. Solo in il 4% rimane inoccupato, il che se vogliamo può essere positivo rispetto ad altre facoltà.
È inoltre attivo un progetto, denominato PoliTong per raggiungere una doppia laurea italiana e cinese con scambi tra Milano e Shanghai.
“È stato uno sforzo importante portare il Politecnico a Lecco – ha precisato Valassi – ora questi primi anni ci stanno dando coraggio. Mi auguro che gli studenti che si laureeranno a breve si ricordino di Lecco.”