La Lega Nord dice
no alla moschea
e scende in piazza

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Lega - Moschea

LECCO – Ha scatenato reazioni di ogni tipo la notizia pubblicata dal nostro quotidiano on line del progetto di realizzazione di una moschea a Chiuso, con tanto di cupola dorata e minareto: dall’assoluta contrarietà ai commenti favorevoli di chi non ritiene negativa l’eventuale costruzione di un luogo di culto islamico in città.

E se il Centro culturale Assalam, promotore del progetto, si è chiuso nel silenzio amareggiato delle polemiche di questi giorni, a parlare è Guerrino Donegà, segretario della Cgil e membro del Comitato Noi Tutti Migranti, la rete di associazioni e realtà che promuovono campagne contro il razzismo e per il dialogo fra le culture:

Guerrino DonegàDa tempo sosteniamo che questa comunità religiosa, come tutte le altre, abbia diritto ad avere un luogo decoroso per ritrovarsi a pregare. Al di la delle misure del minareto – prosegue Donegà – da tempo stanno cercando un luogo idoneo perché finora hanno vissuto situazioni provvisorie e ristrette; più volte come Cgil abbiamo dato loro ospitalità per i riti di fine Ramadan”.

In questi anni, infatti, i fedeli musulmani hanno dovuto più volte muoversi alla ricerca di un posto dove poter ritrovarsi a pregare, dal salone della Camera del Lavoro all’Officina della Musica di Pescarenico, fino alla chiusura della struttura. Poi il fabbricato di corso Bergamo, che il Centro Assalam vorrebbe trasformare in una vera moschea.

Nel frattempo in città sono nati altri due piccoli centri islamici, uno in un ex salone di danza in corso Promessi Sposi, l’altro in un seminterrato in corso Carlo Alberto.

A queste persone serve uno spazio idoneo e se si trovano le condizioni dal punto di vista urbanistico credo non ci debbano essere veti – conclude Donegà – E’ un diritto costituzionale e non devono essere preclusioni di questo tipo”.

Ivano DonatoUna decisione che spetterà alla Giunta comunale che dovrà scegliere se delineare o meno nel PGT la localizzazione di un luogo religioso da destinare alla comunità musulmana: “La libertà di culto è sancita dalla nostra Costituzione, quello che conta è  il rispetto delle regole – fa sapere l’assessore alla Politiche Sociali, Ivano Donato – Quello che verrà previsto nel PGT sarà compito dell’assessore competente”.

Donato ha assistito come rappresentante del Comune alla festa di fine Ramadan che si è celebrata nel fabbricato di Chiuso ad agosto e proprio in quell’occasione il centro Assalam ha presentato il progetto della nuova moschea. Lo stesso assessore non ha negato di esserne a conoscenza:

La presentazione di un progetto è un conto ora bisogna vedere se è realizzabile. Le progettualità sono meri esercizi di proposte e idee, come giusto ci siano in una città dinamica e viva. Sulla necessità lascerei capire a loro quanto è necessario avere una moschea o un minareto, il tutto deve però stare all’interno di un contesto urbanistico”.

giulio de capitaniSull’Amministrazione comunale ci sono però già puntati i “cannoni” della Lega Nord che ha preparato i manifesti e si prepara a scendere in piazza XX Settembre, sabato pomeriggio, con un gazebo: “Lecco è città manzoniana e non musulmana” recita uno dei volantini proposti dal Carroccio.  Una protesta che vede d’accordo anche Fratelli d’Italia che lo stesso giorno farà partire una raccolta firme contro il progetto.

“Non si tratta di negare la libertà di culto – spiega il commissario provinciale, Giulio De Capitani – ma di contrastare l’arroganza che contraddistingue queste persone che credono di poter fare quello che vogliono, come vogliono a casa di altri. Questo innesca la reazione di un territorio che vuole tutelare le proprie tradizioni. Non ci siamo mai scagliati sul fatto che in corso Bergamo ci sia un luogo di preghiera, se però vogliono ostentarlo il discorso cambia. E’ una manifestazione in chiave preventiva”