MANDELLO – Un gioiello che verrà riportato al suo antico splendore: una rarità, un organo risalente al 1600, uno dei pochissimi esemplari ancora esistenti in Europa, che storicamente trovava posto nel Santuario della Beata vergine del Fiume a Mandello. Sarà la stessa comunità di Mandello a prendersene cura grazie alla raccolta fondi lanciata negli ultimi mesi in paese.
Tutto nasce dall’impegno dei volontari dell’associazione “Anselmo Zucchi e Giuseppe Scanagatta”, nata in seno alla Parrocchia, che ha preso a cuore il restauro dell’organo, oggi affidato alle sapienti mani di Giovanni Pradella dell’omonima bottega organara di Cairolo, in provincia di Sondrio.
“Le verifiche sulla strumentazione si stanno concludendo, con un lavoro certosino atto anche a verificare l’autore storico e affidare la paternità dell’opera. Con grande sorpresa si è scoperto che l’organo potrebbe essere stato realizzato da autori diversi – spiega Alessandro Milesi, responsabile tecnico dell’associazione guidata da Chiara Necchi – Servirà ancora qualche mese, dopodiché saremo pronti per iniziare il lavoro di restauro”.
Per supportare il costo dell’intervento, l’associazione ha lanciato la campagna “Adotta una canna” in favore del ripristino dello storico strumento musicale.
Sono (ben) 483 le canne che compongono l’organo, diverse tra loro per grandezza e materiale, e così anche la donazione per ‘adottarle’ varia dai 50 euro per le più piccole fino arrivare alle più grandi, 2500 euro circa. “E’ un prezzo simbolico non il valore reale delle singole canne, ma è bello pensare che, ognuno nelle proprie disponibilità, tutti contribuiscano a loro modo per salvaguardare qualcosa che è parte del patrimonio della nostra cittadina. Abbiamo già avuto diverse donazioni ed una decina di queste sono state ‘adottate’ – spiega Milesi – una generosità che si sta concretizzando sopratutto negli ultimi giorni con l’avvicinarsi del Natale”.
Uno slancio alla campagna lo ha dato sicuramente l’annuncio dell’iniziativa durante la serata di lirica che si è tenuta al Teatro De André. “Quando si è trattato di organizzare il Gran Gala della Lirica, essendo a conoscenza dei lavori di restauro, ho proposto all’Associazione di presentare il loro progetto in apertura della nostra serata – spiega Guido Zucchi presidente di Lago di Como in Musica – Si tratta di ridare vita ad uno strumento musicale che fu acquistato anche con il concorso del lavoro dei pochi mandellesi di allora, e certamente con un potente esborso da parte di una ricca famiglia locale. E che era motivo di intrattenimento musicale, ancorché dedicato ai riti di preghiera.
“Ad opera conclusa – conclude Zucchi – Mandello potrà affiancare alla sua storia di tutto rispetto in campo industriale e sportivo, anche uno dei rarissimi esempi di chiesa costruita completa dell’organo. In genere necessitava aspettare anni prima di vedere installato l’organo, a causa dei suoi costi in aggiunta a quelli di costruzione dell’edificio; Mandello fu un’eccezione, a dimostrazione che le eccellenze di Mandello vengono da lontano”.
A dare tra i primi l’esempio è il Gruppo dei Coscritti del ’56, di cui lo stesso Zucchi fa parte, che ha adottato una canna dell’antico organo. “Vogliamo invitare i coscritti di tutte le classi a fare lo stesso – spiegano – e lasciare una traccia nel futuro aiutando il recupero di un gioiello del passato”.
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Mandello. Santuario Madonna del fiume, l’organo sarà restaurato