L’atletica fa il tifo per Simone. E la mamma scrive: “Grazie a tutti”

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MANDELLO – L’atletica leggera fa il tifo per Simone, il diciassettenne mandellese gravemente infortunatosi nel pomeriggio del 18 aprile durante un salto con l’asta di allenamento al centro sportivo comunale di Pramagno.

Tutti gli atleti impegnati martedì 25 aprile nella riunione regionale di Chiari hanno indossato una maglietta con la scritta “In gara per Simone”, con la speranza – per dirla con le parole postate su Facebook dalla campionessa italiana Cadette in carica, Laura Pirovano – che al più presto quel “per” si trasformi in un “con”.

Una scelta significativa per testimoniare quanto l’atletica lombarda sia vicina al giovane astista mandellese e che è andata ad affiancarsi idealmente allo striscione esposto domenica 23 aprile a Cernusco Lombardone in occasione dei campionati provinciali di staffette per Lecco e Como, a conferma di quanto il cuore dello sport regionale sia vicino a Simone nella sua sfida più impegnativa.

Un altro raduno, un’altra gara a Castelporziano, in provincia di Roma, ha visto in azione sempre nei giorni scorsi le migliori promesse italiane del salto con l’asta, impegnate in uno stage tecnico con i loro allenatori e lo staff federale. E anche quella è stata un’occasione per urlare insieme “Forza Jacopo e forza Simone!” (Jacopo è il 19enne ex decatleta che lo scorso 31 marzo era finito a sua volta fuori dal materasso di caduta durante un allenamento a Modena).

Intanto nella giornata di mercoledì 26 aprile la mamma di Simone, Attilia, ha voluto postare sulla pagina Facebook del figlio un sentito quanto significativo messaggio per ringraziare tutti coloro i quali sono stati vicini a lei e alla famiglia con la presenza, con messaggi e con le preghiere.

“Grazie, grazie, grazie di cuore per il vostro affetto – ha scritto – Grazie agli amici e parenti che ci stanno supportando a casa e in ospedale, a tutto il ‘clan Badoni’, a Vito che con il suo tempismo ci ha dato la possibilità di sperare, ai medici, agli infermieri e al personale di primo soccorso. Grazie a tutto l’ambiente sportivo per le belle iniziative, grazie al calore religioso, grazie a chi al lavoro sta pazientando con molta comprensione…”.

E ancora: “Grazie ai suoi amici, continuate così. Come ho avuto modo di dire ad alcuni di voi personalmente, sapevo già che bravi ragazzi siete, ma in questa occasione vi siete superati, Simone è un figlio unico con una infinità di fratelli e sorelle. Vi chiedo di risparmiare le energie per quando uscirà da questa prima fase, perché avrà bisogno di voi e sarò io che vi romperò le scatole per chiedervi aiuto”.

“Simone se non ci fosse bisognerebbe inventarlo – conclude mamma Attilia – perché ci vuole, me lo avete dimostrato tutti, serve un rompipalle come lui, non si può fare a meno di lui. Quindi rinnovo i ringraziamenti e a Simone dico una frase che il papà, altro pazzo motociclista come lui, gli ripeteva e spero continuerà a ripetergli: ‘Quando sei in curva, nel dubbio apri’”.