LECCO – Mentre questa mattina nella sala consigliare del comune di Lecco si sta svolgendo il Seminario di lancio “Lecco Città Alpina dell’anno 2013”, premio che la città lariana ha ricevuto da una giuria internazionale e che ogni anno viene conferito alle città alpine che si sono distinte per il particolare impegno volto all’attuazione della Convenzione delle Alpi, ecco giungere una pioggia (forse sarebbe più opportuno dire una nevicata) di critiche.
A scatenarla è l’associazione Qui Lecco Libera che attraverso una nota stampa fa sapere: “Quando la comunità riceve un riconoscimento, nel caso in questione il premio “Città alpina 2013”, i festeggiamenti rischiano di coprire la realtà. Non conoscendo nel merito le motivazioni per cui una “giuria internazionale” abbia scelto Lecco come vincitrice, non avendo allo stesso modo alcuna pregiudiziale nei suoi confronti, ci limitiamo a commentare le parole pronunciate dal sindaco Brivio in proposito (vedi articolo). Affermare che in città sia stato creato un “sistema” di bike-sharing, quando le cinque stazioni a disposizione costituiscono semmai un progetto pilota più che un “sistema” (si pensi a Milano, Ferrara, Padova), o che sia stata “aumentata” la pedonalizzazione del lungolago, ci si riferisce alle disorganizzate chiusure domenicali? O ancora che sia stato “potenziato” il trasporto pubblico locale, quando contemporaneamente ci si lamenta (scaricando le responsabilità) per i tagli “imposti” dalla Regione, o ancora far credere di aver “affrontato” la problematica – totalmente ignorata – della necessaria diminuzione del flusso di traffico urbano, beh, ci pare una gratuita deriva propagandistica degna del più buio periodo forza-leghista“.
L’associazione lecchese non si ferma qui e prosegue: “Avremmo preferito un commento più “critico”, anche verso l’Amministrazione stessa, piuttosto che la solita sbrodolata autoreferenziale. Infine: è interessante sapere che l’Amministrazione comunale della “Città alpina 2013” promuova – a parole – il rapporto con le montagne e, nello stesso istante (“ma anche…”), nulla obietti dinanzi allo sfruttamento estrattivo del monte Magnodeno, oggetto del Nuovo piano cave provinciale. Esistono forse montagne di “serie a” e montagne di “serie b” o si vuol far credere, come ha fatto il vicesindaco nonché assessore competente Vittorio Campione, che i monti, dopo averli bucati, diventino “più fruibili di prima”? Concetti marziani più consoni ad un premio di cabaret. A proposito di Marte. Sapete a quanto ammontano la risorse che il Comune s’è impegnato a reperire (perché ancora non le ha) per “aderire all’Associazione città alpina dell’anno”? Oltre 32.000 euro (qui la delibera del dicembre 2011 dove sono riportate le cifre). Con questa lettera auspichiamo che la follia conosca, seppur in ritardo, un doveroso stop“.