LECCO – “Gentilissima redazione Lecconotizie buongiorno, vorrei fissare la vostra attenzione sulla situazione molto preoccupante in cui versa il ramo di Lecco del Lario riguardo alla pesca.
Mi riferisco in particolare alla numerosità delle specie ittiche che hanno visto nel giro degli ultimi due anni un accelerazione dell’impoverimento e una drastica diminuzione del numero di esemplari ittici presenti.
Lavarello riduzione drastica molto preoccupante
Alborella praticamente scomparsa
Persico Riduzione sensibile
Anguilla praticamente scomparsa
Trota riduzione molto preoccupante
L’argomento è assolutamente rilevante ed interessa decine di migliaia di pescatori dilettanti della provincia,
i pescatori professionisti della provincia, i ristoratori ed è assolutamente centrale per la vocazione turistica del lecchese.
Quindi l’argomento dovrebbe essere al centro anche dell’interesse delle amministrazioni locali.
Purtroppo non rilevo personalmente questa attenzione, mancano completamente tutti i tipi di controllo e in questa situazione si moltiplicano i furbi che posizionano reti abusive nel lago spesso non segnalate e pericolose .
Alcune azioni sono state fatte dalle associazioni soprattutto e dalle amministrazioni , letti di frega delle alborelle, legnaie utilizzo dell’incubatoio di Fiumelatte ( che dovrebbe garantire immissione di nuova linfa e potrebbe essere potenziato) ma tutto è vanificato da uno sforzo non sufficiente e dalla mancanza dei controlli in particolare sulle numerosi reti abusive presenti.
La pressione della pesca professionale ha avuto un incremento numerico ma purtroppo non seguendo le regole che avevano tramandato i vecchi pescatori riguardo al rispetto della corretta distanza dalle rive delle reti al corretto prelevamento del pesce ( non ha senso sfruttare il lago fino a che non rimangono neanche la minutaglia e non rispettando gli orari di posta delle reti).
Quindi senza i giusti correttivi si rischia in pochi anni di vedere le specie ittiche depauperate irrimediabilmente (già in parte lo sono !)con buona pace del vena turistica di Lecco e alla faccia del turista belga tedesco o francese che non avranno più il filetto di persico o lavarello nostrano serviti nei ristoranti.
In questo modo si stà perdendo in particolare la nostra tradizione della pesca dilettante che è da sempre presente e tramandata in molte famiglie Lecchese.
L’argomento è molto complicato , di interesse comune e legato alla cultura di Lecco da sempre.
Quindi spero che una testata che è molto letta e seguita in provincia si faccia promotrice di sensibilizzare sull’argomento l’opinione pubblica e sulle amministrazioni locali al fine di trovare e mettere in atto soluzioni sempre più efficaci per migliorare la situazione”.
Distinti Saluti
Luca Negri