Lierna: Sornico in festa il 29 settembre per San Michele arcangelo

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L'Oratorio di San Michele a Lierna, centro delle celebrazioni
L'antico Oratorio di San Michele arcangelo, a Sornico di Lierna.
L’antico Oratorio di San Michele arcangelo, a Sornico di Lierna.

LIERNA – Lierna in festa, la settimana prossima, per San Michele arcangelo. In occasione della ricorrenza liturgica di martedì 29 settembre la Parrocchia di Sant’Ambrogio propone momenti religiosi e spazi di riflessioni, ma anche qualche appuntamento legato alle tradizioni, oltre a “ricche e gustose sorprese”.

Già la sera di lunedì 28, alle ore 20.30, nella piccola chiesa di Sornico dedicata appunto a San Michele verrà celebrata una messa. La sera successiva, alle 20.15, il rosario, seguito dalla celebrazione eucaristica.

Dopo la messa, tradizionale incanto dei canestri ed estrazione dei biglietti della sottoscrizione a premi a favore delle opere parrocchiali e delle opere missionarie di padre Elia Panizza.

La festa potrà contare sulla collaborazione del Gruppo Alpini di Lierna e della Pro loco.

L’antico oratorio di Sornico, di probabile  origine longobarda e appartenente fino al 1202 al monastero di San Dionigi di Milano, come altri edifici religiosi liernesi aveva subìto una riedificazione all’inizio del Seicento. Sulla facciata esterna vi è un piccolo affresco del 1826 raffigurante San Michele.

La sacrestia venne edificata nel 1731 e conserva un lavabo in marmo rosso. Sulle pareti ai lati dell’altare vi sono due tele a olio di grandi dimensioni, di cui una datata 1688 raffigurante Sant’Antonio con le anime purganti, l’altra rappresentante San Luigi di Tolosa.

L’altare è in marmi policromi con inserti in madreperla e sul muro di sfondo è dipinto un affresco tardo settecentesco con angeli e decorazioni floreali. Sopra l’altare è posta una bella icona, non datata, rappresentante San Michele con lo sfondo del lago e delle montagne locali. Un crocifisso ligneo dipinto, di epoca incerta, orna l’arcone del presbiterio.

La liernese Franca Panizza, appassionata di storia locale e autrice di varie pubblicazioni, annota: “Le prime notizie scritte sull’Oratorio risalgono al 1668. A quel tempo non aveva reddito, però deteneva in dote qualche piccola terra da cui si ricavano poche lire. All’interno vi era un quadro dipinto con l’immagine di San Michele, San Carlo e San Francesco con la Beata Vergine e Gesù infante. Le processioni delle Rogazioni Minori e Maggiori facevano sosta a San Michele nel Settecento”.

E ancora: “Il Beneficio di San Michele era costituito da alcune “pezze di terra” e da due case affittate, il cui reddito serviva alla celebrazione di 229 messe annue che permettevano la sopravvivenza di un sacerdote. Alla fine del Settecento la dote era formata da una stalla con cassina e da 47 pertiche di terreni coltivati, prati e pascoli lavorati dai massari, da cui si ricavava pochissimo. Nel 1867 il Beneficio venne svincolato dalle ultime patrone milanesi Agliati, che cedettoro i beni costituenti la dote alla Fabbriceria parrocchiale. Questa nel 1873 vendette all’asta pubblica i fondi ricavando 6.256 lire che davano un introito netto di 270 lire annue, sufficienti per la celebrazione di sole 50 messe. Si mantenne però la consuetudine di celebrare la messa cantata il 29 settembre, giorno dell’apparizione del santo titolare”.