CALOLZIO – La cattura dell’orsa Daniza sarebbe “un’assurdità”, l’abbattimento “un crimine”. Lo afferma l’onorevole calolziese Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commentando la caccia al plantigrado in corso tra i boschi del Trentino.
La parlamentare di Fi annuncia un’interrogazione parlamentare in cui chiede che il ministero dell’Ambiente intervenga per garantire la libertà e il benessere dell’animale e dei suoi piccoli.
“Che mamma orsa reagisca in difesa dei cuccioli – osserva l’ex ministro e presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente – è forse una delle poche nozioni di etologia familiari a chiunque. E’ un comportamento del tutto naturale e fortunatamente l’incidente che l’ha coinvolta si è risolto senza gravi conseguenze. Catturarla sarebbe assurdo (tra l’altro non si capisce che fine farebbero gli orsetti, non ancora autonomi), abbatterla un crimine. Non è affatto vero che la convivenza con gli orsi o con altri predatori è impossibile: lo dimostrano vari esempi nel mondo, in Europa e in altre Regioni d’Italia, con buone pratiche da imitare”.
“Invece di vagheggiare una seconda estinzione dell’orso nel Trentino – sottolinea l’on. Brambilla – dovremmo essere tutti orgogliosi dei risultati che un progetto ambizioso come “Life Ursus” ha dato sul nostro territorio, e più in generale dei programmi di ripopolamento che hanno restituito al Paese parti importanti della sua biodiversità perduta (orsi, lupi, linci) o della riforestazione in corso (che nel 2015 ci porterà ad avere 11 milioni di ettari di boschi contro gli 8,5 del 1985). Il patrimonio naturale non è meno importante di quello monumentale e culturale. Anche la fauna fa parte della nostra identità, o vogliamo che di orsi, lupi e linci rimangano soltanto le fotografie? Per questo l’orsa Daniza non dovrebbe essere catturata o abbattuta, ma rispettata”.