MANDELLO – Taglio del nastro rosso per una mostra tutta al femminile, quella realizzata dall’Archivio Comunale della Memoria di Mandello e inaugurata sabato pomeriggio in sala consiliare. L’occasione è la giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, che Mandello celebra con questa esposizione e con una serata evento al teatro De André.
La mostra sarà visitabile fino al 30 novembre. “Abbiamo deciso di coinvolgere l’Archivio della Memoria per dare modo ai mandellesi di scoprire, attraverso foto e testimonianze reali raccolte dall’associazione, quello è stato il ruolo della donna nella nostra comunità” spiega l’assessore alle Pari Opportunità, Serenella Alippi.
La risposta da parte dei referenti dell’Archivio è stata entusiasta: “Abbiamo accettato molto volentieri – sottolinea la presidente Simonetta Carizzoni – negli anni ho raccolto personalmente tante testimonianze di donne mandellesi, alcune delle quali oggi non ci sono più, mentre le foto sono state recuperate in passato dall’Archivio tra le famiglie del paese”.
Mandello donne, ‘Madonne’, è il gioco di parole che dà il titolo alla mostra: “Madonne, come c si rivolgeva con rispetto nel Medioevo al genere femminile, ‘mia signora’. Inoltre, tra le donne mandellesi c’è sempre stata una grande devozione verso la Madonna, nella chiesetta di Debbio c’è un bellissimo affresco della Madonna del Latte, alla quale le nostre ave si rivolgevano in preghiera”.
La mostra ritrae le mandellesi d’un tempo intente nei loro compiti, “in una realtà preindustriale, quindi contadina, vedremo cosa voleva dire nascere femmina – prosegue Simonetta – i lavori di casa e nei campi, il lavaggio del panni al lavatoio, cosa significava la nascita dei figli e la loro educazione”.
Un’iniziativa resa possibile grazie all’impegno dei volontari dell’Archivio, creato nel 2006 da un gruppo ristretto di appassionati di storia locale e autore di diversi lavori di ricostruzione storica (dagli Itinerari della memoria al Risorgimento Mandellese, fino alla storia della Moto Guzzi), e che vede nella mostra l’intento benefico di contribuire alla raccolta di contributi in favore del Fondo Zanetti.
“Ci occupiamo dell’inserimento lavorativo di donne vittime di violenza – spiega Olimpia Schiavone, referente del Fondo Zanetti – in attraverso borse lavoro, in quattro anni abbiamo sostenuto 33 donne nel loro percorso di rinascita che corrisponde anche ad un’autonomia economica, un modo per queste donne di prendere coscienza della proprie capacità e di tornare ad avere fiducia in se stesse e ricominciare a vivere”.
Anche il ricavato del concerto serale, che vede esibirsi cinque voci al femminile, tutte donne e ragazze residenti a Mandello, è destinato a finanziare le attività del Fondo Zanetti.