MANDELLO – Nelle prime ore del mattino del 17 luglio di due anni fa moriva a Mandello il professor Riccardo Zelioli. Nell’ottobre del 2011 aveva compiuto 100 anni. Presidente negli anni Settanta dell’Unione industriali lecchesi, era ancora alla guida della “Antonio Carcano Spa” di Mandello, azienda che ha un proprio stabilimento anche a Delebio.
Riccardo Zelioli – padre di Federica, Ettore e Marina – era anche l’anima della Fondazione Ercole Carcano fin dalla costituzione dell’ente. La Fondazione, cui si deve l’organizzazione di svariati eventi, di incontri e di concerti, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta del secolo scorso aveva intrapreso un nuovo percorso e rivolto lo sguardo alla “dimensione creativa” dei bambini.
Il percorso di Zelioli si era legato poi a filo doppio al centro diurno di Mandello inaugurato nel giugno del 1996 e intitolato a Giorgio e Irene Falck. In occasione del “battesimo” del centro, il professor Zelioli intervenne assieme al compianto imprenditore Alberto Falck e ricordò la lungimiranza di Giorgio Falck, riferita in particolare all’attenzione da lui rivolta per la risoluzione del problema idroelettrico.
Zelioli ebbe inoltre un ruolo fondamentale nell’istituzione della biblioteca comunale di Mandello e del Soccorso degli alpini, attivo sul territorio dei comuni di Mandello, Abbadia Lariana e Lierna da oltre 30 anni. Fu infatti lui a donare al Soccorso la prima ambulanza, in seguito battezzata “El vecio”.
Nel 1997 volle dedicare – affiancato da Giovanna Gatti – un libro a padre Ambrogio Poletti, missionario mandellese originario di Somana, conosciuto con l’appellativo di “portinaio della Cina” perché al confine rosso accoglieva e accudiva gli espulsi dalla Cina, partito per la terra di missione nel 1930 e rimasto per oltre 40 anni a Hong Kong.
Al centro di quella pubblicazione vi erano gli scambi epistolari proprio tra il missionario e il professor Zelioli. Quelle lettere descrivevano con efficacia la situazione vissuta dal missionario e testimoniavano lo stato d’animo, le attese, le gioie e le delusioni di padre Poletti. Nella prefazione Zelioli scriveva: “Padre Ambrogio, un personaggio straordinario con una carica di umanità grandissima. La sua vera immagine non è ancora conosciuta, nemmeno a Mandello, suo luogo di nascita. Da tempo era un mio pensiero fisso: riuscire a ricostruire la sua vita attraverso i molti documenti in mio possesso, da integrare possibilmente con quelli ancora rintracciabili”.
Riccardo Zelioli fu anche fondatore e presidente onorario della Lega Navale di Mandello.
Ben nota e apprezzata era poi la sua passione per la musica, che lo portò nel 1980 a curare la pubblicazione del libro Commenti musicali al dramma “La Passione” per cori e orchestra composto nel 1921 dal maestro Giuseppe Zelioli. Nella prefazione il “professore” scriveva: “Mio padre compose, certamente di getto, nell’anno 1920 tutta la parte musicale, ispirato dalla tragedia cristiana e dal suo sentimento profondamente religioso, che vedeva e sentiva in Cristo il sacrificio di amore verso tutta l’umanità. Ripeto “di getto” perché mio padre non ebbe il tempo materiale di preparare uno spartito completo per l’orchestra. Si accontentò di preparare le parti staccate degli strumenti, affidando alla propria memoria e a indicazioni a penna sulla partitura per cori e piano, la possibilità della direzione orchestrale”.
Fu lui, molti anni fa, a volere il Coro Giuseppe Zelioli di Mandello, a lungo diretto dall’indimenticato Giuseppe Scanagatta e da alcuni anni guidato dal maestro Gianmichele Brena, valsassinese.
Sarà proprio il Coro Zelioli ad accompagnare con i suoi canti la messa che verrà celebrata questa sera, mercoledì 16 luglio, con inizio alle 20.30 nella chiesa parrocchiale di Somana, la frazione mandellese che il professor Zelioli tanto amava e dove l’imprenditore è sepolto nella cappella di famiglia.
Altri brani verranno eseguiti dal Coro Zelioli a conclusione della celebrazione eucaristica.