MANDELLO – Fenomeni atmosferici sempre più imprevedibili per frequenza e intensità e così il territorio comunale chiede di essere costantemente monitorato. Gli “allerta meteo”, del resto, si susseguono nell’arco dell’anno, anche se fortunatamente nella maggior parte dei casi le segnalazioni fanno riferimento a “moderata criticità”.
A questa regola devono sottostare tutti i Comuni, non escluso Mandello, dove è richiesta se possibile un’attenzione ancora maggiore in considerazione del fatto che il paese è attraversato – dal monte fino al lago – dal torrente Meria, le cui acque hanno consentito in passato (e in parte ancora oggi, pur se in misura decisamente minore) l’insediamento e lo sviluppo di non poche aziende industriali.
“L’attenzione c’è ed è costante – ha sottolineato l’altra sera il sindaco, Riccardo Mariani, in occasione dell’approvazione in sede di consiglio comunale dell’aggiornamento tecnico del Piano di emergenza in vigore dalla primavera 2011 – ma non ha senso spostare costantemente il problema sugli enti locali e poi non metterli in condizione di operare in termini preventivi”.
Non ha esitato a parlare di “scenario di forte inquietudine”, il primo cittadino, dopo che l’assessore alla Protezione civile, Luciano Benigni, aveva ricordato che “il carattere stesso del Meria, condizionato dalle precipitazioni e dalla tortuosità del percorso è stato sempre visto con rispettosa attenzione ma anche con qualche apprensione”.
“Proprio per questa ragione – aveva detto l’assessore – venivano e vengono eseguiti periodici interventi di rimozione del materiale di risulta e di pulizia del letto del torrente. Per affrontare però secondo criteri e protocolli operativi funzionali eventuali situazioni critiche, lo scorso anno era stato affidato al geologo Cristian Adamoli l’incarico di predisporre un piano idrogeologico del torrente”.
“Il lavoro – aveva aggiunto Benigni – ci è stato consegnato lo scorso mese di maggio ed è ora parte integrante del Piano di emergenza comunale e di protezione civile”.
L’assessore aveva anche ricordato l’avvenuta installazione a Molina di un idrometro e di un pluviometro con sonda di livello, al cui controllo hanno accesso i componenti dell’unità di crisi locale, il dirigente dell’Ufficio tecnico, il sindaco, il responsabile del gruppo comunale di Protezione civile e l’assessore competente.
Luciano Benigni aveva altresì spiegato che per il territorio mandellese sono state valutate queste tipologie di rischio: idrogeologico, incendi boschivi e di altra natura, trasporti industriali o comunque pericolosi, esondazione del Meria, esondazione del lago e rischio frane ai Piani Resinelli e alle pendici del Moregallo.
In sede di dibattito il consigliere di minoranza Dario Comini (lista “Farina sindaco”) ha parlato di “iniziativa positiva perché a servizio del paese”, ma non ha mancato di manifestare preoccupazione per il graduale abbandono del territorio. Al riguardo ha ricordato il ruolo, non certo secondario, che potrebbe avere il Consorzio Alpe di Era, “un’associazione di cittadini – ha detto – che si prefigge quale scopo prioritario proprio la cura e la tutela del territorio e che si ripromette di collaborare con gli enti e le istituzioni competenti”.
Dal canto suo Maria Lidia Invernizzi, capogruppo della lista di opposizione “Il paese di tutti”, ha sottolineato l’esigenza di un’attenzione e di un aggiornamento continui e l’importanza di sapere a quali persone fare riferimento in presenza di più o meno gravi situazioni di criticità.
L’aggiornamento del Piano di emergenza è stato così approvato dal Consiglio a voti unanimi.