MANDELLO – Accusato da Forza Italia, dalla Lega Nord e da Maria Lidia Invernizzi, candidato sindaco della lista espressione proprio degli “azzurri” e dei “lumbard” (oltre che di Fratelli d’Italia) alle prossime elezioni amministrative di Mandello, “Il paese di tutti” si difende. E contrattacca.
Lo fa attraverso il suo segretario, Patrizio Sibella, il quale non esita innanzitutto a manifestare la delusione sua personale e di quanti avevano con la stessa Invernizzi “un rapporto politico ma anche umano” per la scelta dello stesso candidato sindaco di “cambiare casacca”.
“E’ una notizia che abbiamo appreso anche noi dalla stampa – dice Sibella – dal momento che la diretta interessata non ha ritenuto opportuno comunicarlo preventivamente al gruppo con cui ha lavorato negli ultimi cinque anni. E quel suo comportamento, lo ribadiamo, ci ha davvero deluso”.
“Quanto alle responsabilità del mancato accordo per la formazione di un’unica lista di centrodestra – aggiunge – non vogliamo fare polemica. Certo era prevedibile assistere ora al cosiddetto scaricabarile. La nostra posizione è sempre stata limpida: favorevoli a un accordo, ma a condizioni chiare. Parlando di Mandello, non possiamo non rimarcare come a destra vi siano troppi personalismi e troppi attriti tra le varie personalità. Perciò l’unico modo per creare unità era presentare persone nuove, azzerando in tal modo i conflitti e garantendo la formazione di un fronte comune”.
“Anche noi – osserva sempre il giovane segretario del “Paese di tutti” – avremmo fatto la nostra parte. Volti nuovi, oltretutto, è proprio quello che chiede la gente, ma chi doveva fare un passo indietro non l’ha fatto. Anzi, pur di non mollare la “poltrona” qualcuno ha preferito fare il salto… della quaglia e finché ci saranno questi personalismi purtroppo non ci sarà mai unità”.
Nel manifesto affisso giorni fa a Mandello dal “Paese di tutti” si legge: “Il consenso delle ultime elezioni ci presenta come l’unica valida alternativa all’attuale amministrazione, ma per dare ancora più forza alla nostra proposta siamo aperti a tutte quelle forze che intendono collaborare con noi, all’insegna del rinnovamento”. Quel consenso ottenuto nel 2010 va però ora valutato alla luce dei nuovi scenari che si sono aperti. E’ dunque lecito chiedere ai vertici della lista civica se ciò non rischia di incidere proprio sulle loro aspirazioni di ottenere anche il prossimo maggio analoghi e magari maggiori consensi rispetto a cinque anni fa.
A rispondere è lo stesso Patrizio Sibella: “Come abbiamo scritto nel nostro manifesto, “Il paese di tutti” in questi ultimi mesi si è parecchio rafforzato. Non soltanto con giovani che vogliono ridare slancio al paese, ma anche con figure di un certo calibro, con esperienza e capacità dimostrate professionalmente e in anni di lavoro sul territorio. A Mandello le ultime elezioni sono sempre state una sfida a due tra la sinistra e “Il paese di tutti”. Già dieci anni fa il gruppo andò vicino alla vittoria e nel 2010, come si ricorderà, la mancammo incredibilmente per soli 18 voti”.
“La gente – aggiunge il segretario – vede in noi l’unica possibile alternativa all’attuale Amministrazione. Bisogna concentrare i voti ed è questo ciò che chiediamo non soltanto a chi è di centrodestra ma altresì a chi è rimasto deluso da questi anni di giunta Mariani. Creeremo un fronte civico ancora più forte della scorsa tornata elettorale. Oltretutto il cambio di casacca di Maria Lidia è stata una fuga… in solitaria. Se, come è stato scritto, noi avessimo ostacolato l’intesa in molti, non soltanto lei, si sarebbero allontanati. Altro che contrarietà all’accordo! Noi mettevamo davanti il principio del rinnovamento e un programma condiviso, non gli incarichi”.
Ma quali ora, a giudizio del “Paese di tutti”, le reali possibilità di sconfiggere il centrosinistra? In altre parole, le due liste di centrodestra non si “ruberanno” consensi a vantaggio degli avversari?
“Cercare di creare una lista unitaria è sempre stata la nostra linea politica – ribadisce Patrizio Sibella – ed è innegabile che fare fronte comune sarebbe stato un vantaggio nella sfida al centrosinistra. Al di là di questo, però, vi era la necessità di creare un gruppo coeso, vero e valido dove ci fosse stima reciproca, non un’accozzaglia elettorale. E con i personalismi esistenti non vi erano i presupposti. Quando verranno presentate le liste e i programmi, credo che i mandellesi premieranno noi”.
Quali, allora, le linee guida programmatiche del “Paese di tutti”? “Le nostre linee programmatiche – risponde il segretario – sono chiare. Vogliamo maggiore attenzione e cura per Mandello, in ottica sicurezza e di cura del territorio. Cerchiamo il rilancio di un paese che altrimenti rischia di diventare “paese dormitorio”, ciò che sarebbe un dramma per giovani, commercianti e per tutti coloro che amano Mandello. Avvicineremo poi l’apparato comunale alla gente con un sindaco dinamico che ascolti direttamente i mandellesi e con il quale i cittadini possano identificarsi e dialogare direttamente. Inoltre miglioreremo alcuni servizi comunali con interventi innovativi in tema di ecologia e con progetti legati alle nuove tecnologie e alla vivibilità del paese”.
“Quanto ai grandi temi – conclude Sibella – non bisogna perdere l’occasione posta dall’ex Vellutificio Redaelli non soltanto in chiave turistica ma anche e soprattutto per i mandellesi. Sullo svincolo siamo stati sempre chiari in questi mesi, non solo ora che c’è campagna elettorale: siamo favorevoli a un progetto che sia il più ampio possibile, ma non possiamo buttare fumo negli occhi soltanto perché c’è campagna elettorale. Il progetto, va ammesso, è difficile e costoso. Ma resta una priorità per Il paese di tutti”.