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MANDELLO – Di Somana fu il terzo parroco, dopo don Giuseppe Balbiani e don Enrico Butti, che ricoprirono l’incarico rispettivamente dal 1858 al 1889 e dal 1891 al 1901. Mai nessuno, né prima né dopo, rimase peraltro alla guida della Parrocchia di Sant’Abbondio per oltre mezzo secolo come accadde per don Giuseppe Peduzzi.
Originario di Schignano, dove nacque il 12 marzo 1872, e morto il 24 novembre 1967, fu parroco della frazione mandellese dal 1901al 1954, quando una domenica di agosto appunto del ’54 annunciò alla comunità la sua decisione di rinunciare all’incarico e ritirarsi a Loano nella casa del clero, dove in effetti trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Don Peduzzi aveva superato gli ottant’anni e lasciò una traccia incancellabile nella gente di Somana.
A salutarlo, all’inizio di settembre come detto del 1954 in occasione della festa patronale di Sant’Abbondio, fu l’indimenticato vescovo monsignor Clemente Gaddi, presente anche ai funerali di don Giuseppe, che furono celebrati sempre a Somana il 26 novembre 1967.
A distanza di 48 anni dalla sua morte, la frazione di Mandello dedica una strada a don Peduzzi, che nel 1931 – in occasione del trentennale della sua presenza in parrocchia – pubblicò un opuscolo di una cinquantina di pagine (a stamparlo fu la Tipografia “Giovanni Panizza” di Mandello) dal titolo “Cenni storici intorno al paese di Somana ed al Santuario di S. Maria di Olcio sopra Mandello del Lario”.
La via è quella compresa tra l’abitato di Somana e la località Sonvico, poco distante dalla piazza intitolata a monsignor Clemente Gaddi e la cerimonia d’inaugurazione, alla presenza del sindaco di Mandello Riccardo Mariani, si terrà domenica prossima, 25 gennaio, alle ore 11.15.
A don Giuseppe Peduzzi si devono, tra le più significative opere parrocchiali, l’oratorio e l’asilo, oltre alla stessa casa parrocchiale.
