LECCO – Non accenna a placarsi la polemica sul bando per l’accoglienza diffusa appena pubblicato: è la Lega Nord ad attaccare la Comunità Montana della Valsassina, firmataria del bando insieme ai sindaci e alla Prefettura.
“Il Presidente della Comunità Montana Signorelli – ha dichiarato Flavio Nogara, Segretario Provinciale del Carroccio – da i numeri che vuole lui, ma la realtà è ben diversa! In termini percentuali sarà anche vero che l’incidenza degli immigrati presenti nel distretto di Bellano è diminuita negli anni, perché gli stessi hanno trovato accoglienza anche in altri comuni, ma alla Lega Nord e alla gente quello che interessa è il numero assoluto, le presenze effettive. Ebbene siamo passati dall’accoglienza di 125 immigrati nel luglio 2014 agli attuali 1038, e visto che a Signorelli piacciono le percentuali, parliamo di +830%”.
“Signorelli sostiene inoltre di aver avuto un mandato dai sindaci per la gestione dell’immigrazione diffusa, peccato che è la conferenza dei sindaci, composta da tutti i sindaci della provincia di Lecco, ad aver dato questo mandato, ma Signorelli non è Presidente della Provincia di Lecco, non rappresenta quindi tutti i sindaci ma deve rispondere ai comuni della Comunità Montana, e dei 28 comuni che rappresenta 10 non hanno votato l’accordo territoriale il 2 dicembre 2015, ben il 36%. Inoltre da allora il territorio ha visto dei cambi di amministrazione con l’ultima tornata elettorale e questa percentuale potrebbe addirittura peggiorare”.
Secondo la Lega Nord la gestione promossa dal bando per l’accoglienza diffusa indica “che il territorio spalanca le porte ad un’invasione”: “Basti pensare che mentre l’accordo sottoscritto dai sindaci parla di 3 immigrati ogni 1.000 abitanti, oggi Alfano parla di 25 immigrati ogni 1.000 abitanti. Questa gestione dell’immigrazione non fa altro che scaricare la Prefettura e il Governo dalle proprie responsabilità per non aver affrontato in modo corretto l’ondata di clandestini verso il nostro paese. Un problema che in questo modo grazie alla Comunità Montana viene preso in carico dal territorio. Probabilmente qualcuno si è fatto ingolosire dalle entrate previste su base annua pari a ca. 438.000 euro (1 euro al giorno per immigrato), non pensando alle conseguenze negative dal punto di vista della sicurezza, dal punto di vista turistico, economico e sociale del nostro territorio.
Non è assolutamente vero che nessun costo graverà sul nostro territorio, come Signorelli ha più volte assicurato, perché a questi immigrati i comuni sono chiamati a rilasciare la residenza, la carta identità, con tutti gli oneri e doveri che ne derivano, specialmente quando al 95% di loro verrà negato il diritto di ricevere asilo, e questi resteranno comunque nei nostri comuni, ma non percependo più i 35 euro al giorno li troveremo in coda allo sportello servizi sociali, alla faccia dei quasi 5 milioni di italiani che oggi si trovano sotto la soglia di povertà e che non ricevono nessun aiuto dallo Stato!
“La Comunità Montana – ha concluso Nogara – torni a pensare ai problemi della montagna e non alla gestione degli immigrati, che non è una sua competenza, perché nella gestione dei servizi associati non rientra la tratta dei clandestini”.