OLGIATE MOLGORA – “Muoviamoci in treno!”: una protesta che si è venuta a creare in seguito al disagio sulle linee ferroviarie, quella organizzata dal Comitato Pendolari del Meratese per giovedì 6 luglio alle ore 21 circa presso la stazione di Olgiate Molgora.
L’orario dettagliato è il seguente:
– per chi arriva da sud: treno 10880 (20:50 Carnate, 20:53 Osnago, 20:57 Cernusco, 21:01 Olgiate)
– per chi arriva da nord: treno 10883 (20:46 Calolzio, 20:52 Airuno, 20:56 Olgiate)
– per chi riparte verso sud: treno 10889 (22:26 Olgiate, 22:30 Cernusco, 22:33 Osnago, 22:38 Carnate)
– per chi riparte verso nord: treno 10886 (22:32 Olgiate, 22:35 Airuno, 22:41 Calolzio).
Il “viaggio” dei pendolari verso Olgiate sarà accompagnato da alcuni sindaci del territorio, con fascia tricolore, a dimostrazione della rilevanza che le istituzioni locali attribuiscono al trasporto ferroviario e alla preoccupazione che nutrono per il suo deterioramento, e per i gravissimi disagi manifestatisi a giugno. Seguiranno brevi discorsi di rappresentanti del comitato e delle autorità e a conclusione della manifestazione il circolo Arci “La Loco” di Osnago si esibirà in un concerto.
“Il mese di giugno 2017 è stato uno dei periodi più difficili e pieni di problemi per gli utenti della linea ferroviaria S8 Milano-Carnate-Lecco, e più in generale del servizio di trasporto pubblico locale lombardo” spiegano gli organizzatori del presidio “continui ritardi superiori ai “soliti” 10 minuti, soppressioni quotidiane e concatenate di treni, condizioni di viaggio difficili (fino a mettere a repentaglio non solo il comfort, ma anche la salute dei viaggiatori) a causa dell’affollamento delle carrozze e della mancanza di aria condizionata, alcuni episodi preoccupanti di criminalità, hanno messo in difficoltà ed esasperato i viaggiatori e le loro famiglie”.
“Questi problemi non sono giustificabili come singoli episodi scollegati l’uno dall’altro. Le cause sono molteplici, ma hanno in comune il fatto di venire da lontano. Tra queste ci sono sicuramente l’obsolescenza e la scarsa manutenzione del materiale rotabile, la scarsità o cattiva organizzazione del personale Trenord, la mancanza di un adeguato controllo da parte della Regione Lombardia che commissiona e finanzia il servizio e il fatto che il trasporto su strada sia sempre e comunque il destinatario dei principali investimenti infrastrutturali della Regione. Problemi analoghi sono stati registrati dai Comitati pendolari dell’intera Lombardia, che hanno incoraggiato i loro aderenti a scrivere una eloquente mail (pag.1 – pag.2) alle autorità regionali”.
La protesta di articola in tre punti:
– treni nuovi e confortevoli, con una costante manutenzione delle carrozze, e una capienza adeguata alla forte presenza di passeggeri sulla linea S8. Questo per evitare nuove “emergenze”, alla riapertura delle scuole e università in autunno o all’arrivo di una nuova ondata di caldo tra un anno.
– maggiore presenza e visibilità del personale viaggiante Trenord, a garanzia di una maggiore sostenibilità del servizio e sicurezza dei viaggiatori, eventualmente studiando anche soluzioni in collaborazione con le istituzioni locali e i viaggiatori.
– investimenti infrastrutturali anche lungo la linea e nelle stazioni, che sono competenza di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana). Tra questi in particolare la realizzazione di un posto di interscambio tra i binari presso la stazione di Olgiate Molgora (nei 20 km di tratta tra Carnate e Calolziocorte non è possibile passare da un binario all’altro per scavalcare un treno fermo a causa di un guasto, e questo ha spesso causato problemi di circolazione “a cascata”) e interventi o convenzioni con comuni e associazioni che migliorino la vivibilità e la sicurezza delle stazioni.
“L’obiettivo della protesta è di ottenere un servizio ferroviario migliore, organizzato secondo logiche moderne di mobilità sostenibile, che incentivi l’uso del trasporto pubblico locale da parte di sempre più persone. Un buon servizio ferroviario è importante per tutta la comunità, compresi coloro che non lo usano mai per i propri spostamenti. La soluzione di tanti problemi di inquinamento e di congestione delle strade passa necessariamente dal trasporto pubblico. L’infrastruttura ferroviaria è stata realizzata con investimenti importanti e prolungati nel tempo, e ha comportato un forte impatto sul territorio. Non bisogna disperdere questo patrimonio, ma al contrario valorizzarlo. Un progressivo degrado dei treni potrebbe portare a una “fuga” dal trasporto pubblico, e questo porterebbe sicuramente maggiori problemi di vario tipo, che vanno dall’ambiente all’ordine pubblico”.