LECCO – “Invito i conduttori a restituire i compensi stellari ricevuti”. E’ il nuovo affondo del presidente della Provincia, Daniele Nava, che dopo aver negato Villa Monastero alla troupe indiana per lanciare un segnale sulla vicenda dei marò e aver annunciato denunce nei confronti del regista Virzì per le sue “offese” alla Brianza, si scaglia ora contro il Festival di Sanremo.
“Alla luce dei catastrofici dati di ascolto – continua Nava – Fazio che attribuisce la defezione al Milan e si guarda bene dal chiedersi se il suo popolo di sinistra non sia rimasto schifato dal leggere quanto lui e la madama della sinistra chic piemontese portano a casa per poche serate: un totale di oltre un milione di euro a puntata; mentre le aziende chiudono, gli operai sono alla fame, Fazio, Littizzetto e i loro agenti brindano. Alla faccia del proletariato.”
Nava prosegue: “L’edizione di Sanremo 2014 nasce sotto i peggiori auspici, visto che i cittadini lombardi e, in generale quelli delle regioni del nord produttivo, scelgono di investire il proprio tempo dedicandosi ad altro. La lettura del dato registrato da Omnicom Media Group è una conferma di quanto i cittadini del nord ne abbiano abbastanza di questo spreco di fiumi di denaro pubblico, tra cachet e canone che pesano sulle spalle di chi è abituato a pagare sempre tutto, ossia il centro produttivo che, indignato, non guarda Sanremo. Tra l’altro trovo il Festival unidirezionale come matrice politica. Uno spettacolo pietoso con il quale la Rai contribuisce alla disaffezione del Nord verso le Istituzioni”

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