MANDELLO – Gli aneddoti si rincorrono, testimonianze di momenti di vita e di episodi di un passato più o meno lontano si sommano una all’altra.
Vi sono però alcuni punti fermi nei ricordi del dottor Gianni Comini, al quale ieri pomeriggio Mandello ha tributato l’estremo saluto, ossia la spiccata professionalità, la disponibilità e la discrezione che lo caratterizzavano e con cui era solito affrontare ogni situazione, sempre e comunque al servizio del prossimo.
Così lo ha voluto ricordare ieri sera il sindaco Riccardo Fasoli, che al consiglio comunale ha chiesto non un minuto di silenzio ma un applauso, “per onorare – ha detto il primo cittadino – una persona entusiasta della vita e di ogni situazione in cui si è trovato ad agire”.
“Ce ne vorrebbero altre – ha sottolineato Fasoli – di persone come lui, come il dottor Gianni Comini, per il bene del nostro territorio e di tutti noi”.
A onorare il medico scomparso all’età di 85 anni è anche Nino Lozza, per anni presidente del Cai Grigne, che del dottor Comini ricorda in particolare il legame con il Soccorso. “Nella seconda metà degli anni Cinquanta fu lui il primo medico della squadra di Soccorso alpino costituita nel 1956 – dice – e non dimenticherò la passione e l’entusiasmo con cui assolse a quell’incarico”.
Commosso pure il ricordo di Grazia Scurria. “Con la scomparsa del dottor Gianni Comini – afferma il capogruppo consiliare di “Casa Comune” – se ne va un pezzo di storia di Mandello. Ha esercitato con dedizione, competenza e profonda umanità la professione di medico di famiglia, prendendosi cura di gran parte dei mandellesi. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ricorda la sua serietà professionale, sempre accompagnata da una cordialità spontanea”.
“Ai suoi piccoli pazienti – aggiunge – non mancavano mai una carezza affettuosa e una caramella. Marito e padre esemplare, socio fondatore della sezione Avis e del gruppo comunale Aido di Mandello, ne era meritatamente presidente onorario. Lascia a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo un bellissimo ricordo e un grande esempio di intelligenza, umanità e carità”.
Amava anche il teatro e recitare, Gianni Comini, che fece parte – in qualità di “attor giovane” – della filodrammatica “Stella alpina”, protagonista di innumerevoli drammi rappresentati nel locale sottostante la chiesa del Sacro Cuore con Adelio Bottagisi, Luigi Manzini, Gaspare Carizzoni, Achille ed Emilio Panizza, Ezio Mori e altri e con la regìa di Luigi Rompani detto “Gen”.