LECCO – “Sei ponti e cavalcavia da ricostruire, altri da rinforzare”. Il presidente della Provincia di Lecco, Flavio Polano ha riferito l’esito dei monitoraggi alle infrastrutture stradali e ferroviarie del lecchese, nell’incontro di mercoledì promosso dalle associazioni dei comuni e delle province lombarde.
“Sono state riscontrate diverse criticità sulle 13 infrastrutture presenti” ha spiegato Polano definendo anche una stima delle risorse necessarie per finanziare gli interventi: 35 milioni di euro.
Due di questi sono già noti: Annone, dove la ricostruzione è già in atto, e il ponte di Isella per il quale è stato recentemente pubblicato il bando di appalto. Da ricostruire anche i ponti sulla Briantea di Nibionno /Lambrugo e di Bulciago, il cavalcavia sulla ex statale a Olgiate Molgora, un ponte sulla provinciale a Cortenova e un altro ponte sulla provinciale a Brivio. Sempre a Brivio sarà ingente l’intervento di consolidamento necessario per il trafficatissimo ponte al confine con Cisano.
“In questo elenco – commenta il Presidente Polano – non ci sono particolari situazioni di pericolo tali da richiedere la chiusura delle strade, ma si tratta comunque di strutture che necessitano di opere urgenti e indifferibili; in assenza di queste opere la Provincia di Lecco dovrà rivalutare la necessità di procedere a ulteriori limitazioni sul passaggio di determinate categorie di veicoli”.
ECCO LE STRUTTURE CHE NECESSITANO INTERVENTI (e i relativi costi)
Non è stato inserito il ponte di Paderno d’Adda in quanto è già in fase avanzata una progettualità da parte di RFI Rete Ferroviaria Italiana.
Monitorati anche ponti e infrastrutture nel capoluogo manzoniano (qui l’articolo). La scorsa estate il Comune aveva proibito il transito dei mezzi superiori alle 44 tonnellate anche sui ponti del Gerenzone a Malavedo e a San Giovanni, in via Oslavia e con essi anche viale Dante, Piazza Manzoni, Viale Costituzione e Lungo Lario Isonzo sotto cui passa il Caldone.
Dopo il crollo del Ponte di Genova si è alzata nuovamente l’attenzione sulle infrastrutture stradali e ferroviarie, già attenzionate nel lecchese a seguito del disastro del viadotto di Annone Brianza.
La richiesta del Governo alle istituzioni locali è stata quella di individuare le opere a rischio e gli interventi da effettuare. Poco il tempo, solo due settimane, lasciato dall’esecutivo a comuni e province per dare conto dei lavori necessari e questo ha suscitato non poche polemiche tra gli amministratori pubblici.
“Abbiamo ideato una scheda di raccolta dati che ha riscosso molto successo, tanto da essere adottata a livello nazionale”, ha commentato Dario Rigamonti di UPL con una raccomandazione, condivisa anche dal presidente di Anci Lombardia, il sindaco di Lecco, Virginio Brivio:
“Questo è un primo passo. Adesso chiediamo alle istituzioni centrali di sedersi al tavolo con noi, per ragionare insieme sui dati disponibili. Anci continuerà a fornire ai Comuni tutto il supporto necessario, svolgendo anche un ruolo di governo della domanda sugli investimenti necessari nei confronti dei livelli superiori di governo”.