
LECCO – “E’ un risultato che consideriamo deludente in termini sociali, economici ed occupazionali!” Così Antonio Pacifico, segretario della SLP-CISL, commenta la notizia del salvataggio di soli due uffici postali nel lecchese dal piano di tagli previsti da Poste Italiane.
“Ed è stato raggiunto dopo un grande dispiego di forze, energie e risorse in tante riunioni ed incontri pubblici ed istituzionali ai quali l’azienda ha preteso che il sindacato non fosse presente – ha proseguito Pacifico – Sindacato, che ben conosceva le problematiche e le ricadute sui cittadini e sui lavoratori ed aveva prontamente portato, per primo, all’attenzione pubblica il problema, promuovendo varie iniziative in tutte le province (in quella di Lecco, ricordo, che erano presenti ufficialmente solo i lavoratori ed alcuni cittadini preoccupati)”.
“Avevamo presentato una relazione relativa alla Valsassina (porzione di territorio provinciale in cui la vitalità e l’estro imprenditoriale hanno da sempre generato eccellenze, lustro e ricchezza nonostante le difficoltà di un territorio impervio e difficile) per creare le condizioni di un’autosufficienza organizzativa capace di un supporto concreto alle esigenze di imprese, lavoratori e pensionati: ebbene non è successo nulla! La Valsassina, la montagna sembra essere stata completamente dimenticata da chi sostiene di difenderla comunque, dovunque e sempre – ha sottolineato il segretario dei lavoratori postali – Abbiamo manifestato la nostra contrarietà a questa prima operazione di chiusure e razionalizzazioni in quanto le vere motivazioni erano riconducibili alla carenza di personale, che vede ancora oggi una continua e inesorabile contrazione supportata dagli esodi incentivati e dal mancato turn-over. Inoltre, anche quest’anno c’è stato il consueto ricorso ad un massiccio piano di riduzioni estive che, coincidenza del caso, vede Verderio Inferiore e Verderio Superiore aprire ciascuno tre giorni alla settimana”.

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