PIANI RESINELLI – Un progetto fortemente voluto, finanziato in gran parte da Regione Lombardia e che si inserisce nel più ampio intento di rilancio della località dei Piani Resinelli: stiamo parlando della Casa Museo di Villa Gerosa nel cuore del Parco Valentino, inaugurata questa mattina, sabato 18 giugno, dopo due anni di lavori.
La casa museo insieme a diverse altre opere era stata inserita nello studio che ha portato al Piano di rilancio turistico dei Resinelli, firmato nel 2013 e che tra i suoi attori ha visto la Comunità Montana Del Lario Orientale Valle San Martino, Regione Lombardia e i Comuni di Lecco, Mandello del Lario, Ballabio e Abbadia. Oltre 2 milioni di euro la cifra messa a disposizione per il Piano di rilancio, 150 mila dei quali investiti nella Casa-Museo, oggi inaugurata e allestita come un vero e proprio percorso attraverso il territorio delle Grigne, sviluppato attraverso 6 sale tematiche che uniscono storia a innovazione.
La progettazione, le grafiche e la direzione dei lavori è stata affidata all’architetto Davide Corti, che insieme al presidente della Comunità Montana Carlo Greppi ha spiegato l’intervento effettuato: “La villa è stata sistemata ma l’allestimento è stato sviluppato sugli spazi così com’erano in origine – ha detto Corti – quello che abbiamo voluto realizzare è una sorta di mondo nel mondo: il visitatore entrando qui potrà avere la suggestione di sentirsi immerso nel territorio che lo circorda”.
Sviluppato su due piani il nuovo museo di Villa Gerosa (l’edificio è di proprietà del Comune di Lecco) accoglie i visitatori con due sale dedicate alla storia dell’alpinismo e del territorio, curate da Pietro Corti (LarioClimb). Pannelli interattivi collegati ad archivi d’epoca, plastici della gruppo delle Grigne e spettacolari fotografie (pazientemente scattate da Mauro Lanfranchi, Pierfranco Arrigoni e Gianfranco Scieghi) ripercorrono una storia alpinistica di fama internazionale. Accanto all’avanguardia delle nuove tecnologie una parete mostra invece suggestivi scorci d’epoca delle guglie della Grigna, scattati da Silvio Saglio.
Il piano superiore ospita le restanti 4 sale, dedicate all’aspetto naturalistico del territorio dei Resinelli e delle Grigne. Spazio dunque alla flora (percorso allestito col contributo del botanico Gabriele Rinaldi) e alla fauna (curata da Francesca Monogavero) e a due sale sensoriali, una dedicata alla vista con filmati attuali e d’epoca e uno all’udito, con 8 postazioni audio che permettono di ascoltare i suoni della natura.
Tutto questo in un ambiente più che suggestivo e volontariamente oscurato, per permettere al visitatore la massima immedesimazione coi contenuti offerti.
Grande la soddisfazione espressa da tutti i protagonisti di questo primo e importante traguardo, raggiunto come dichiarato da Carlo Greppi in tempi brevi: “Avevamo scritto progetti e tempistiche e stiamo mantenendo fede a quanto promesso, tutti gli enti pubblici hanno interesse in questo rilancio. Tra una settimana – ha ricordato Greppi – a Lecco verrà inaugurato l’Osservatorio Culturale della Montagna, inutile dire che tra questi due poli vi sarà uno scambio costante per mantenere viva una tradizione che fa del nostro territorio meta ambita per l’alpinismo e l’outdoor”.
Tanti i volti più o meno noti presenti all’inaugurazione di sabato mattino: dai rappresentanti dei principali gruppi alpinistici e fondazioni della città (che come ricordato hanno collaborato mettendo a disposizione materiali d’archivio), a Guido Cassin, Colomba Fasana (figlia di Eugenio Fasana, tra le altre cose il primo salitore del Sigaro Dones), Giuseppe “Det” Alippi. Presenti anche il consigliere regionale Antonio Rossi e i sindaci dei comuni che si “dividono” l’estensione dei Piani Resinelli. Dopo un piccolo rinfresco i curatori hanno accompagnato i presenti in una visita guidata del museo. Gratuito (per ora) l’ingresso.
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