LECCO – Per dirla con una frase tipicamente manzoniana, “questo spettacolo non s’ha da fare”: è ciò che sembra profilarsi per “Malaluna – Storie di ordinaria resistenza nella terra di nessuno”, lo spettacolo teatrale che Rosy Canale, coordinatrice del “Movimento delle donne di San Luca” e da tempo impegnata nella lotta alla ‘ndrangheta, avrebbe dovuto tenere al Teatro della Società a Lecco venerdì 7 marzo 2014.
Il motivo della cancellazione dello spettacolo è presto spiegato: la scorsa settimana Rosy Canale, nota proprio per il suo impegno antimafia nel comune di San Luca, è stata arrestata con l’accusa di peculato e truffa, nell’ambito di un’operazione che ha portato in carcere sei persone tra cui anche l’ex sindaco di San Luca, Sebastiano Giorgi, accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso. Sebbene la Canale non sia stata accusata di reati mafiosi, è comunque agli arresti domiciliari poiché, secondo quanto è emerso dalle prime indagini, avrebbe utilizzato circa 100mila euro di finanziamenti erogati al suo Movimento e destinati a finalità sociali per l’acquisto di beni personali. Per questo motivo lo spettacolo che aveva in programma nella città di Lecco verrà annullato.
A darne notizia, durante l’ultima seduta del consiglio comunale, è stato lo stesso sindaco di Lecco, Virginio Brivio, sollecitato sulla questione da una domanda della consigliere Cinzia Bettega (Lega Nord).
“Siete a conoscenza che Rosy Canale ha in programma uno spettacolo a Lecco il prossimo marzo? Ma soprattutto – ha chiesto la Bettega – sapete chi è e di cosa è stata accusata di recente?”.
A stretto giro è arrivata la risposta del primo cittadino, che ha subito chiarito la situazione: “lo spettacolo verrà sicuramente sospeso – ha dichiarato Brivio – almeno finché non sarà chiarita la sua posizione. Mai più si poteva ipotizzare una cosa di questo genere, considerato che l’attrice collaborava con associazione valide”.
“Tutto questo – ha concluso Brivio – nulla toglie al nostro lavoro sulla legalità, ma anzi ci spinge a rafforzare le sinergie con gli organi preposti alle indagini”.