LECCO – Una nuova immagine accompagnerà la carta intestata della Provincia di Lecco, è quella del complesso di San Pietro al Monte di Civate.
Lo scorso mese di novembre la Provincia di Lecco aveva riconosciuto San Pietro al Monte di Civate quale monumento simbolo del territorio provinciale per la storia secolare, per le testimonianze di spiritualità, d’arte e di cultura, per l’ammirevole sintesi delle peculiari caratteristiche a testimonianza dell’area, per la sua eccezionale collocazione e visibilità.
L’iniziativa è nata in seguito alla proposta di riconoscimento, quale patrimonio dell’umanità, del sito seriale “Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia Medievale”, promossa dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus, cui fa parte San Pietro al Monte di Civate.
Lo scorso 18 marzo il sito è stato iscritto nella Tentative List italiana presso l’Unesco a Parigi. Oltre al complesso di San Pietro al Monte di Civate, appartengono al sito altri sette complessi monumentali: il complesso benedettino di Subiaco, il Cenobio di Montecassino, l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, la Sacra di San Michele, il complesso di San Vittore alle Chiuse di Genga, l’Abbazia di Sant’Angelo in Formis vicino a Capua e l’Abbazia di Santa Maria di Farfa.
La Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus intende ora costituire un Comitato a sostegno del Progetto Unesco – San Pietro al Monte, cui la Provincia di Lecco ha già aderito, con la finalità di proseguire con le successive fasi per arrivare alla candidatura Unesco con la partecipazione di tutti gli attori istituzionali.
“Alla luce di questa importante iniziativa – commenta il Presidente Flavio Polano – la Provincia di Lecco ha ritenuto di utilizzare l’immagine di San Pietro al Monte sulla propria carta intestata per tutto il 2017 per dare ancora più sostegno al progetto della Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus. Un ringraziamento particolare all’autore Tino Stefanoni, che ha gentilmente autorizzato la Provincia di Lecco all’utilizzo dell’immagine da lui realizzata. Mi auguro che il progetto vada in porto; sono convinto che non esiste in Europa e nel mondo una testimonianza dell’anno Mille di elementi combinati di architettura e arte religiosa (basilica, affreschi, stucchi) simile per unicità, complessità e valenza artistico-religiosa”.