Grande prevenzione per il cancro colo-rettale a Lecco. Il sistema sanitario lecchese si conferma infatti ai primissimi posti in Lombardia per quanto riguarda lo screening di questo tumore. La malattia colpisce maggiormente coloro che hanno più di 50 anni, che in provincia sono circa 80mila. Tutti vengono invitati a esami accurati, ma solo il 60% circa (esattamente il 65,23% nel capoluogo) si sottopone ai test sanitari. L’invito avviene grazie a una lettera spedita ogni due anni, per monitorare al meglio tutti i soggetti a rischio. Lo screening risulta inoltre molto efficace grazie alla lentezza della crescita del cancro che se scovato entro un paio d’anni è facilmente guaribile.
“L’intervento deve essere culturale, visto che bisogna cambiare la testa della gente – dichiara Antonio Gattinoni, direttore sanitario dell’Asl – lo screening deve essere un bisogno per le persone, da farein tutta tranquillità”.
“Bisogna mantenere alto il livello sulla problematica – avvisa Marco Votta, direttore generale dell’Asl di Lecco – l’ospedale e alcune cliniche stanno lavorando al meglio, visto che lo screening riduce di molto la mortalità di questo cancro”.
La sinergia tra Asl e ospedale inoltre aiuta molto. “Le due aziende stanno puntando alto nel prorprio ruolo – spiega Mauro Lovisari, direttore generale dell’azienda ospedaliere – noi abbiamo costruito un percorso privilegiato con i pazienti, infatti ognuno ha un contatto diretto con il chirurgo”.
L’obbiettivo è quello di attuare lo screening su un numero sempre più alto di persone per poter trovare e curare più tumori di questo tipo.