COLICO – “Gli scarichi non depurati degli inerti e delle lavorazioni del cantiere della Galleria Monte Piazzo della SS36, sono entrati direttamente, per mesi, nel laghetto di Piona, colorandolo di giallo o di rosso o ancora, come in questi giorni, di grigio. Un fatto inaccettabile, non l’unico purtroppo nell’Alto Lario, già rilevato a marzo da Arpa e sottolineato nuovamente dalla Goletta dei Laghi settimana scorsa”.
La denuncia arriva da Costanza Panella, presidente del circolo Legambiente Lario sponda orientale, subito dopo il passaggio della Goletta nel territorio lecchese. I tecnici della campagna ambientalista avevano infatti effettuato, nell’ambito del monitoraggio scientifico del bacino lacustre un campionamento presso lo sbocco della Val Merla nel laghetto di Piona a Colico riscontrando che le acque della valle del Vo e le rive del lago dove questa sfocia, dentro l’area del campeggio, erano torbide. Una situazione confermata anche dall’esito del monitoraggio che ha decretato come fortemente inquinato il punto.
Anche l’Arpa, del resto, aveva rilevato in primavera presso lo scarico a lago preoccupanti valori relativi a ferro, alluminio, rame, zinco nettamente superiori al valore limite.
Ma i problemi per il laghetto di Piona non finiscono qui: “Abbiamo ricevuto segnalazioni secondo cui talvolta, nella piccola valle del Vo e poi nel lago, si riversano liquami maleodoranti, forse dalle stalle a monte – rincara Costanza Panella – Un appesantimento del carico inquinante rilevato dalla Goletta a cui si aggiunge la pratica agricola dello spargimento di liquami sui terreni del Pian di Spagna e su quelli a monte in Val Chiavenna e Valtellina. A dimostrazione di come le ragioni dell’inquinamento siano molte e ,di conseguenza, di quanto sia necessario investire con urgenza in infrastrutture per la gestione integrata del ciclo dell’acqua”.