MANDELLO – Domani, venerdì 23 ottobre, si alzerà il sipario sulla stagione concertistica 2015-2016 della Scuola di musica San Lorenzo di Mandello, la cui direzione artistica è affidata a Emanuela Milani.
Il primo atto è rappresentato da un concerto che il coro Nives di Premana terrà nella chiesa arcipretale di San Lorenzo, con inizio alle ore 21 e a ingresso libero.
La formazione diretta dal maestro Francesco Sacchi proporrà brani popolari e d’autore.
Costituito nel 1957, il coro Nives si è progressivamente creato una propria personalità, attingendo al patrimonio di espressioni folcloristiche tipiche della cultura premanese e cimentandosi in brani di musica leggera e sacra, senza peraltro mai abbandonare le proprie origini e la sua specificità di coro di montagna.
Si è esibito in varie regioni d’Italia, oltre che all’estero, e nel 1997 ha tenuto un memorabile “Concerto per la pace” nella cattedrale di Sarajevo a coronamento di un’apprezzata missione di solidarietà svolta nella capitale bosniaca.
Le numerose incisioni del Coro Nives spaziano dai canti del repertorio classico a quelli di carattere sacro e comprendono anche un Cd dedicato interamente ai canti natalizi.
Ricordiamo che la Scuola di musica San Lorenzo di Mandello si è costituita sedici anni fa per dar modo a chiunque voglia avvicinarsi allo studio di uno strumento di inserirsi in una realtà professionalmente stimolante.
Basata sui concetti della professionalità e del “fare musica insieme”, la Scuola è costituita da un team di undici docenti, tutti professionisti e con esperienze didattiche e concertistiche pluriennali.
Tre le aree in cui opera la Scuola: la didattica; la formazione e la cultura; la stagione concertistica.
“Tutti i docenti della nostra scuola – spiega Emanuela Milani – operano nell’intento comune di educare i giovani allievi attraverso una didattica altamente formativa i cui elementi fondanti sono la professionalità, la serietà, la dedizione e percorsi personalizzati”.
“Così in tutti questi anni – aggiunge – molti allievi hanno imparato, con nostra grande soddisfazione, a “pensare la musica” e di ciò non possiamo che essere orgogliosi”.