CALOLZIOCORTE – Ristrutturare l’asilo di Sala o accorparlo alla scuola elementare? E’ stato questo l’oggetto dell’incontro dello scorso 13 novembre con genitori e docenti organizzato dall’amministrazione comunale.
Gli incontri tra le varie parti in causa si sono ripetuti e, nel consiglio comunale del 22 novembre, il sindaco Marco Ghezzi ha ripetuto come l’amministrazione sia stata invitata caldamente dalla dirigenza scolastica a prendere una decisione: “Lo faremo nei tempi che ci sono stati detti – ha ribadito il sindaco – guardando anche al bilancio che ci impone di rispettare degli equilibri che devono tener conto delle esigenze di tutte le scuole e non solo di quella di Sala perché non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B”.
Il gruppo civico Cambia Calolzio, rappresentato dai consiglieri di minoranza Diego Colosimo e Daniele Vanoli, ha organizzato un incontro pubblico sulla questione scuole per mercoledì 12 dicembre alle ore 21 presso la Bcc di Treviglio (via Bergamo, 1 a Sala di Calolziocorte): “Vogliamo parlare del futuro delle scuole di Sala e della proposta di referendum che il nostro gruppo presenterà nel prossimo consiglio comunale al fine di chiedere ai cittadini di esprimersi se confermare o meno la scelta dell’amministrazione comunale – hanno detto dal gruppo -. Riteniamo che una decisione così importante debba essere sottoposta ai cittadini calolziesi perché è in gioco la formazione dei nostri bambini”.
“La scelta di procedere all’accorpamento non è di natura economica, come dichiarato in diverse occasioni, ma un chiaro disegno politico di procedere ad effettuare il riordino dei plessi scolastici senza un minimo coinvolgimento dei soggetti interessati e a discapito della qualità della didattica – hanno continuato dal gruppo -. Il nostro gruppo civico ritiene che occorra dare priorità al sistema scolastico e, a questo punto, prima di intraprendere qualsiasi decisione definitiva sul futuro di Sala invitiamo l’Amministrazione Comunale a condividere con i soggetti interessati un piano di valorizzazione (e non semplice riordino) dei plessi nei Comuni della Valle San Martino e ad investire gli oltre 2 milioni di euro per la messa in sicurezza delle nostre scuole, fragili e pericolose al minimo sisma e dove è ancora presente l’amianto”.