Serata sui caduti fascisti. L’Anpi: “Il sindaco non conceda la sala”

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LECCO – E’ passata poco più di una settimana dal 25 Aprile, giorno di festeggiamenti anche a Lecco per la Festa della Liberazione e in quella giornata l’ANPI, attraverso la voce del proprio presidente Enrico Avagnina, aveva chiesto alle istituzioni di fermare le iniziative di quei movimenti di estrema destra attivi in città.

Sono trascorsi solo pochi giorni ed oggi l’Associazione Partigiani è tornata a farsi sentire con una lettera inviata al sindaco Brivio e al questore: a scatenare le critiche degli antifascisti è la concessione della sala civica per l’iniziativa prevista nel rione di Castello questo giovedì, organizzata dall’associazione Memento e promosso dal gruppo Lealtà e Azione.

Un appuntamento dal titolo “I caduti della Repubblica Sociale Italiana a Lecco” che vedrà ospite Norberto Bergna, ricercatore e tra i fondatori del Gruppo di Ricerca Storica L’Altra verità, oltre ad essere referente del Comitato Nazionale Ricerche ed Onoranze ai Caduti della Repubblica Sociale Italiana.

“Dall’inizio dell’anno – scrive l’ANPI – è l’ottava volta che l’amministrazione di Lecco concede spazi pubblici per iniziative e/o manifestazioni di gruppi para fascisti. I nostri richiami sono rimasti inascoltati” commenta Avagnina nella lettera al primo cittadino chiedendo un incontro formale “per chiarire una volta per tutte le relative posizioni, significando che in assenza di riscontri convincenti dovremo rivolgerci alla Magistratura”.

Anche il consigliere comunale di sinistra, Alberto Anghileri, ha inviato una missiva al sindaco in supporto a quella dell’Anpi:

“L’antifascismo fa parte del nostro DNA, leggo proprio in questi minuti che una associazione dichiaratamente fascista avrebbe ottenuto l’utilizzo di una sala comunale per una pubblica assemblea. Condivido la lettera che l’ANPI le ha inviato e Le chiedo, qual’ora non l’avesse già fatto di ritirare il permesso a questa associazione. Il Presidente provinciale dell’ANPI, proprio nel suo intervento il 25 aprile aveva chiesto la nostra città diventasse off limits alle organizzazioni neofasciste, ero convinto che quell’appello fosse stato colto da tutti”.