LECCO – Si prevede un Consiglio comunale turbolento questa sera a Lecco. E’ in discussione, infatti, all’ottavo punto: l’“Ordine del Giorno del Consigliere Ezio Venturini (Idv) su trasferimento lapide da Stadio Rigamonti”.
La Lapide è quella apposta dal Comune di Lecco guidato da Lorenzo Bodega, quasi 12 anni fa, il 15 ottobre 2000, e ricorda la fucilazione di 16 sottufficiali e ufficiali fascisti del Gruppo corazzato Leonessa e del Bgt. Perugia della GNR, Guardia Nazionale Repubblicana, avvenuta, secondo l’allora vigente Legge di Guerra, dopo che gli stessi, malgrado l’esposizione della bandiera bianca in segno di resa, incondizionata, durante la Battaglia di Pescarenico in via Como, del 26-27 aprile 1945 asserragliati dentro Casa Panzeri, a tradimento, fecero ancora fuoco su un gruppo di partigiani usciti allo scoperto, uccidendone 2 e ferendone altrettanti.
Fin da subito la Città, 12 anni fa, si spaccò sull’opportunità di apporre, così acriticamente, da un Consiglio Comunale, e in una Città insignita, nel settembre 1974 dal Presidente della Repubblica, della Medaglia d’Argento al Valor militare per la Lotta di Resistenza, una Lapide commemorativa siffatta.
Da allora ritornano quasi ogni anno, a ridosso delle celebrazioni, sia il tema del suo spostamento all’interno di un cimitero, sia, in maniera anonima e vile, l’imbrattamento della stessa.
Mai era però giunta nuovamente sui banchi del Consiglio Comunale come avverrà lunedì, per decidere o meno il suo spostamento. La proposta del consigliere Venturini (Idv) era stata già quasi un anno fa, stoppata e congelata in Commissione, con una melina e un ne parleremo più avanti dalla stessa maggioranza e dallo stesso Presidente della Commissione, Stefano Angelibusi (Pd). Ora, quasi simbolicamente alla vigilia della Celebrazione del 25 Aprile Festa della Liberazione, approda in aula per la votazione .
Ma, a differenza di quanto si potrebbe pensare, sarà un punto movimentato già all’interno della maggioranza stessa del centrosinistra a cui, ovviamente, non sarà fatto mancare il contributo dialettico della minoranza. Sarà movimentato perché a fronte di un ufficiale pronunciamento de Congresso provinciale dell’Anpi che il il 19-20 febbraio dello scorso anno, approvò un documento, sottoposto poi alla conoscenza del Sindaco Virginio Brivio, dove se ne chiede la rimozione: “fermo restando il rispetto dei morti, continua a non condividere l’avvenuta apposizione della lapide commemorativa presso lo stadio comunale e le cerimonie celebrative promosse e/o presenziate da Rappresentanti delle Istituzioni Repubblicane nate dalla Resistenza; AUSPICA la rimozione della suddetta lapide,dallo stadio comunale”.
Il gruppo consigliare del PD sembra intenzionato a presentare un contro ordine del giorno dove si prendono le distanze dal consigliere Venturini e si sconfessa la posizione dell’Anpi. Un documento dove viene proposto, per il momento, invece che la rimozione della Lapide repubblichina, l’affiancamento, entro l’aprile 2013, di una seconda lapide a memoria dell’episodio della Lotta di Liberazione e ad “approfondire la ricostruzione dei fatti del 25-28 aprile 1945 a Lecco e le modalità più adatte per la rielaborazione della memoria storica su di essi”, nonchè “a presentare alla Commissione IV una relazione nonché sulle proposte operative (tipologia della lapide, testo, sottoscrizioni ) per la posa di una lapide nei pressi del luogo dove il 28 aprile 1945 vennero fucilati 16 militi della RSI”.
Chissà come la prenderà l’Anpi, chissà come la prenderà la città di Lecco.