MANDELLO – Immobili strumentali alle attività: Tasi 2‰ e Imu invariata; abitazioni non principali: Tasi 0‰ e Imu +2‰ (si evita di far pagare due imposte diverse, appunto la Tasi e l’Imu, spostando l’aliquota Tasi a maggior aliquota Imu); abitazioni principali: Tasi 2,5‰ con detrazione di 50 euro per l’abitazione principale, più 25 euro per ogni figlio fino a 18 anni.
Per quanto riguarda l’Irpef è stato invece deciso di mantenere invariate le aliquote, che già prevedono progressività e soglia di esenzione a 15.000 euro.
Sono queste le decisioni adottate dalla giunta di Mandello in materia di Tasi e di Imu. Lo riferisce il vicesindaco e assessore al Bilancio, Fabio Marcelli, annunciando la chiusura della fase preparatoria degli atti da sottoporre a fine luglio all’esame del consiglio comunale, che sarà chiamato ad approvare la revisione del bilancio di previsione dell’anno in corso, votato lo scorso mese di dicembre con normative ora non più in vigore perché modificate dal Parlamento.
In particolare si andranno ad aggiornare le parti di bilancio legate alle entrate, che al momento dell’approvazione nel 2013 si basavano ancora sul sistema Imu (per quanto riguarda gli immobili) e sulla Tares in materia di rifiuti.
“Il meccanismo della tassa rifiuti pur cambiando nome non ha mutato la sostanza di quanto già previsto con la Tares – spiega il vicesindaco – con l’entrata che deve coprire interamente (e non superare) i costi del servizio. Diverso è il discorso per quanto riguarda il sistema Imu – Tasi. Dopo aver abolito nel 2013 l’Imu sulla prima casa, prevedendo una compensazione sui trasferimenti, nel 2014 è stata eliminata dal Governo centrale la compensazione delle entrate Imu appunto riferite alla prima casa ed è stata lasciata ai Comuni la facoltà di applicare la Tasi”.
“Se a ciò si aggiunge la diminuzione degli altri trasferimenti – osserva sempre Fabio Marcelli – risulta evidente che non si tratta di una libera scelta, bensì di un obbligo inevitabile per poter garantire ai cittadini un livello di servizi adeguato”.
A giudizio dell’assessore al Bilancio la scelta attuata dall’amministrazione comunale di Mandello va nell’ottica di conciliare equità e progressività con la necessità legata al fabbisogno di bilancio.
Il vicesindaco esprime quindi il proprio commento politico. “Anni di dispute parlamentari attorno all’eliminazione dell’Ici prima e dell’Imu poi – dice – hanno portato a modificare più volte il quadro normativo, con la confusione che ne è derivata per il contribuente, l’incertezza sugli incassi e la difficoltà nei controlli”.
Quindi la considerazione finale di Marcelli, accompagnata da un interrogativo: “Oggi si pensa di risolvere tutto scaricando sui Comuni l’onere di tassare i cittadini. Non staremmo tutti meglio, contribuenti e Comuni, con la vecchia Ici?”.