LECCO – Un “regalo” di fine anno decisamente spiacevole quello che si è visto recapitare Massimo Rota, residente a Bonacina con l’abitazione che si affaccia sul torrente Caldone.
Un dettaglio, quest’ultimo, fondamentale per essere “omaggiato” del presente: una bolletta di 777,28 euro per via di due scarichi di acqua piovana che insistono sul suo immobile e fanno defluire l’acqua piovana nel fiume.
In buona sostanza, si tratta di un canone annuale previsto dal Regolamento di Polizia Idraulica sul Reticolo Idrico Minore (approvato con D.C.C. n.34 del 15 giugno 2009) che viene recapitato ai proprietari di immobili situati nel comune di Lecco provvisti di uno o più scarichi di acque meteoriche (acqua piovana) che finiscono nel fiume. Se per molti, come per il signor Rota, questa può sembrare una nuova tassa, in realtà le cose stanno diversamente. Il canone era infatti già previsto da un Regio Decreto con delega alle Regioni. Dal 2000 le competenze sono state trasferite ai Comuni che, con tempistiche diverse, si sono mossi per effettuare una sorta di censimento e quindi spedire ad aziende e privati gli avvisi di accertamento con relativo bellettino.
In quel di Lecco, il Comune ha iniziato a incassare i canoni a spizzichi e bocconi da qualche anno, avvalendosi dell’agenzia San Marco di via Gorizia.
Intanto Rota, che si trova sul “gobbone” quasi mille euro da pagare, commenta: “Quando ho visto il postino arrivare il 31 dicembre con una raccomandata in mano ho subito intuito che non era nulla di buono. Ed infatti così è stato. Ho aperto le lettere ed ho preso atto della nuova ‘tassa’, perchè per me di questo si tratta di fronte alla quale mi sono meravigliato per non dire altro. Lo ritengo un altro assurdo balzello. Non contento il comune chiede il pagamento dell’anno 2013 e dei 4 precedenti”.
Conti alla mano, come da lettera recapitata al signor Rota, il canone ammonta a 75 euro per scarico. Nel suo caso, avendone 2, la cifra raddoppia per poi doverla moltiplicare ancora per 5 ovvero per il 2013 e per ogni anni pregresso fino al 2009 compreso.
Rota oltre a non capacitarsi di tutto questo, sottolinea: “Non contenti, nel 2012 mi hanno anche applicato una sanzione pari a 14 euro e 43 centesimi… senza alcuna spiegazione”.
Per saldare il conto, si ha un mese di tempo dal momento della ricevuta della missiva, quindi per il signor Rota il conto alla rovescia è già iniziato. “Ho già chiamato il mio geometra – fa sapere – per cercare di capire qualcosa di più su questa faccenda che, inevitabilmente, prima o poi coinvolgerà i proprietari con casa o attività lungo i torrenti che scorrono sul territorio di Lecco”.