Tunnel di Chiuso: scavi al via. Senza i 18 mln, però, si rischia lo stop

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LECCO – Il grosso macchinario che dovrà realizzare il tunnel della nuova Lecco – Bergamo ha fatto il suo ingresso in questi giorni al cantiere di Chiuso, i lavori per costruire la galleria che collegherà Lecco a Calolzio sono ormai al via pur in ritardo di diversi mesi (gli scavi erano previsti già in primavera), ma è sempre la questione delle risorse a preoccupare l’amministrazione provinciale.

Quei 18 milioni, maggior costo frutto del contenzioso con l’azienda appaltatrice per la questione delle terre di scavo, mancano ancora all’appello e il cambio del Governo, con la caduta di Matteo Renzi e la nascita del nuovo esecutivo Gentiloni, pur con il mantenimento di Graziano Delrio alle Infrastrutture,  potrebbe rendere più complesso l’ottenimento del finanziamento necessario da Roma.

“Sono state costruite delle relazioni in questi anni, se cambiano volti e persone al Ministero rischia di complicarsi ulteriormente una situazione delicata, serve una modalità che ci permetta di superare questa empasse” spiega il consigliere provinciale, Rocco Cardamone.

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La Provincia potrebbe ben presto trovarsi a un bivio: spingere per avere la disponibilità delle risorse da Roma, oppure ridurre il costo dell’opera con una perizia in diminuzione, che taglierebbe alcuni degli interventi previsti in coda alla realizzazione del tunnel (impianti, asfaltature per dirne due), che dovranno comunque essere realizzati in secondo momento ma che verrebbero scorporati dall’attuale appalto, consentendo di terminare la costruzione della galleria con i 100 milioni già a stanziati.

“Gli uffici stanno valutando questa possibilità che dovrà essere condivisa con il Ministero – spiega Cardamone – In questo modo potremo evitare che i lavori si fermino. La cosa peggiore che possa succedere è che l’impresa sollevi eccezioni o faccia partire un nuovo contenzioso che ci verrebbe a costare nuovi esborsi e il blocco del cantiere”.

Ecco come apparirà l'imbocco alla galleria a Chiuso
Ecco come apparirà l’imbocco alla galleria a Chiuso

Il tempo stringe e “gennaio – secondo Cardamone – sarà il mese decisivo”; dovrà esserci una risposta dal Ministero sulle risorse mancanti, oppure applicare la variante ai lavori “ma il progetto – assicura il consigliere – non cambierà”.

Una decisione che potrebbe non spettare a Cardamone viste le elezioni politiche che l’8 gennaio andranno a modificare l’attuale consiglio provinciale.