Turismo a gonfie vele in città. Bene sul lago, meno in montagna

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LECCO – Agosto volge al termine e per le strutture ricettive è tempo di bilanci sulla stagione estiva 2016: i primissimi dati che arrivato dallo Iat di Lecco (Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica) hanno registrato 1.113 passaggi nel mese di luglio 2016, 300 in meno del luglio 2015. Un numero indicativo, come spiegato, che non tiene conto dei contatti avvenuti via mail e social network, strumenti attivati nell’ultimo anno dallo Iat.

In attesa dei dati definitivi sul turismo a Lecco nel 2016, una prima proiezione, relativa ai primi tre mesi dell’anno, parla del 15% in più di arrivi e del 33% in più di presenze.

 

IAT ufficio turistico

 

Numeri e percentuali a parte, in città gli operatori brindano ad una stagione coi fiocchi: “Sta andando benissimo, il tempo si sta mantenendo bello e i turisti ci sono – spiega Emanuela Castagna dell’Hotel Alberi, sul lungolago – a giugno abbiamo aperto alla stagione e abbiamo prenotazioni fino ad ottobre. Famiglie e coppie, anche atleti che vengono in città per partecipare agli eventi sportivi. Tra gli stranieri abbiamo avuto tante persone dal Belgio, svizzeri, tedeschi, inglesi ma anche australiani. Pernottano da un minimo di due giorni ad un massimo di una settimana”.

 

palazzo paure

 

Anche all’NH Hotel di Pescarenico c’è soddisfazione per l’estate 2016, seppur con una nota di critica: “E’ andata meglio degli altri anni, questo grazie anche alla nostra collaborazione con tour operator stranieri – spiega la caposervizio Ilena Franco – Abbiamo avuto presenze giunte tutta Europa ed anche arabi. C’è da dire che spesso i turisti giungono a Lecco quasi per caso, poiché trovano prezzi meno cari rispetto alla sponda comasca, oppure come punto d’appoggio per visitare altre località, capita anche che si lamentino della mancanza di servizi in città o dei negozi chiusi ad agosto”.

Un’estate, quella del 2016, caratterizzata da un meteo clemente, tutto sommato, se paragonato alla disastrosa estate del 2014, e che, stando a quanto riferito da alcuni operatori del settore, ha giovato dell’effetto “Expo”.

 

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L’Hotel Royal Victoria a Varenna

 

Questo ad esempio il parere di Severino Beri, presidente di Federalberghi Lecco e direttore dell’Hotel Royal Victoria di Varenna, che ha parlato di una stagione “positiva”, con numeri di turisti addirittura superiori alla già buona estate dello scorso anno: “Devo dire che quest’anno è andato tutto bene, almeno qui sul Lago, parlo di Varenna ma non solo – ha commentato Beri – le strutture ricettive hanno lavorato, quelle di ristorazione pure. Penso che il territorio abbia risentito positivamente dell’effetto Expo che ha sicuramente promosso e messo in mostra il nostro Lago e le nostre montagne, invogliando ad investire in questo settore”.

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Severino Beri

A ciò, secondo l’albergatore, si è aggiunto un “turismo di rimbalzo”: “Sono aumentati i turisti stranieri, francesi, tedeschi, australiani, olandesi, ma soprattutto i francesi – ha spiegato Beri – dopo gli ultimi drammatici eventi che hanno scosso la Francia il paese non è stato sentito come sicuro e questo ha convogliato i turisti in luoghi comunque belli, tranquilli e non frequentati dalle masse come il nostro. Idem per gli italiani, che hanno preferito, più degli altri anni, rimanere qui a godersi le bellezze del territorio”.

A Varenna, come spiegato, il turismo resta di “nicchia”: “La clientela è più che altro caratterizzata da over 40 che vengono per visitare il lago. Chiedono buoni servizi, buona cucina, tranquillità. Vanno tanto le gite in battello e le visite in villa, che quest’anno hanno avuto un boom notevole, Villa Monastero in cima alla lista. Noi albergatori non possiamo che esserne contenti, si tratta di un turismo particolare e rivolto ad un certo tipo di clientela, nel quale siamo riusciti a ritagliarci il nostro spazio”.

Dal Lago alla Valsassina, l’estate 2016 ha visto un buon numero di turisti scegliere di trascorrere un periodo di ferie tra i monti lecchesi, nei rifugi e strutture ricettive della zona.

Buona, anche se non come lo scorso anno, la stagione per l’Hotel Esposito a Barzio, meta ambita da una clientela over 60 per lo più proveniente dalle città limitrofe che sceglie la località valsassinese per riposarsi e effettuare escursioni.

 

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Il rifugio Rosalba

 

Per i rifugi a determinare la stagione turistica è la variabile meteo: “A giugno ha piovuto tutte le domeniche, a luglio se ne sono salvate due. Per fortuna agosto ha fatto bello – spiega il gestore del rifugio Rosalba, in Grignetta, Mauro Cariboni – abbiamo avuto meno pernottamenti rispetto allo scorso anno, sono mancati i tanti arrampicatori che tra maggio e giugno si fermano in rifugio e così non è stato perché con le piogge le pareti erano tutte bagnate, e ad agosto abbiamo avuto più coperti. Stranieri ce ne sono, tedeschi per la maggior parte, ma anche inglesi e olandesi”.

 

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Il rifugio Brioschi, in vetta al Grignone

 

Sull’altra cima, a quota 2.410 m, anche Alex Torricini, gestore del Brioschi, ha avuto i suoi problemi con il brutto tempo: “Nei giorni che fa bello allora la gente sale, ci sono stati però giorni di forti piogge e temporali, però non ci lamentiamo mai. Abbiamo avuto il nostro bel da fare con gli eventi organizzati in rifugio che hanno fatto il tutto esaurito ogni volta, se farà un bel settembre e un buon ottobre concluderemo in bellezza. Stranieri? Oltre ai soliti tedeschi, ora iniziano a salire anche polacchi e anche russi”.

Il maltempo non ha rovinato la stagione neanche al rifugio Azzoni, in Resegone: “L’anno scorso è andato piuttosto bene, quest’anno siamo sulla stessa linea, i giorni di bel tempo si lavora parecchio. Sono aumentati gli stranieri rispetto allo scorso anno, anche se la percentuale non è paragonabile a quella rilevata sul lago” ha commentato il gestore Stefano Valsecchi.

Anche sul lago, ad Abbadia, il trend di presenze si è mantenuto analogo a quello dello scorso anno, come ci confermano al Camping Spiaggia: “La stagione finora è andata abbastanza bene, in linea rispetto a quanto registrato la scorsa estate. Ci sono ospiti che si fermano una o due settimane, oppure qualche giorno se in tenda. Abbiamo clienti abituali anche tra i turisti stranieri, le cui nazionalità variano in base al periodo, a luglio abbiamo avuto tanti danesi, poi olandesi e inglesi.

tenda_campeggioE’ contento della stagione anche Alessandro Malzanni, co-proprietario del Camping di Rivabella: “Ovviamente il maltempo dei primi di giugno e luglio ha creato qualche disagio, così come il problema delle alghe nel lago per la balneazione, ma non possiamo lamentarci – ha commentato – l’affluenza è stata buona, tanti stranieri, soprattutto olandesi, come ogni anno, poi tedeschi, francesi, ma anche italiani, più per il turismo mordi e fuggi. Vengono per lo più famiglie, ora iniziano a partire perché all’estero le scuole sono già cominciate, ma tutto sommato la stagione è andata bene”.