LECCO – Una tradizione che si rinnova, anno dopo anno, e che da un po’ di tempo viene portata avanti da un gruppo di giovani alpinisti e arrampicatori lecchesi.
L’idea di illuminare il Medale arriva da lontano, almeno una generazione di alpinisti fa, allora si mettevano delle vere e proprie torce che, per fare in modo durassero un po’ di tempo, erano molto lunghe ma soprattutto pesanti da portare i parete.
Anche quest’anno la magia si è rinnovata con la celebre via Cassin e la ferrata trasformate in una serie di puntini luminosi. Che spettacolo la vista da Crogno, località sopra Laorca dove la Medale sembra caderti addosso. Che musica quelle voci che venivano giù dirette dalla parete. Per una notte la montagna ha letteralmente preso vita grazie a uno spettacolo gratuito, o meglio, frutto del lavoro di un gruppo di ragazzi che si impegna a tramandare una tradizione.
E poi, bastava spostare lo sguardo un pochino più a sinistra, per vedere il lungo serpente di frontalini muoversi lungo il sentiero che da Rancio porta alla cappelletta. Anche quest’anno, complice il bel tempo, in tantissimi sono saliti per partecipare alla tradizionale Messa. E poi, grazie al Gruppo Alpini Monte Medale di Rancio e Laorca, per tutti un bicchiere di tè e vin brulè.
Tra Rancio e Laorca, ieri serata, i rifugi, i baitelli o la casa di un amico avevano tutti la porta aperte per un piatto di busecca e un bicchiere di vino… la tradizione è anche questa. Per tutti è stata una serata speciale bastava alzare lo sguardo per capire che era festa!
Foto di Christian Varrone e Fabiola Malinverno