Val dell’Oro: botta e risposta tra sindaco Mauri e No Cava

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CIVATE – E’ ancora discussione sui lavori in Valle dell’Oro: un’opera di messa in sicurezza al torrente Toscio che , secondo il Comitato No Cava, si sarebbe trasformato in un vero “disastro ecologico” (vedi articolo e foto).

Sulla questione è intervenuto in prima persona il sindaco di Civate, Baldassare Mauri, con una lettera datata 30 agosto e inviata ai suoi concittadini: “I dati in mio possesso mi permettono di tranquillizzarvi che le opere finora realizzate, nell’ambito dell’appalto, sono del tutto conformi al progetto approvato – ha spiegato Mauri, il quale ha poi attaccato i media che si sono occupati della vicenda – i mezzi di comunicazione hanno passato con informazioni, a volte distorte, che hanno generato disinformazione e immagini che riguardano i lavori di un cantiere ancora aperto”.

“I lavori di sistemazione idraulica della Valle dell’Oro e del Toscio – ha sottolineato il primo cittadino – competono alla Regione Lombardia (unico ente competente in materia). Al nostro Comune è stato chiesto di gestirli direttamente, come Ente Attuatore”.
“Le opere già eseguite e quelle ancora da realizzare – ha proseguito il sindaco nella missiva -consistono nella sistemazione e regimentazione idraulica del torrente Toscio, in grado di contenere le piene nelle stagioni piovose, e nella messa in sicurezza di un versante franoso (sotto la Basilica di San Pietro) risalente a circa 20 anni fa e tuttora in movimento a causa delle infiltrazioni d’acqua proveniente da monte”.

Mauri definisce la sua lettera come “doverosa allo scopo di spegnere il clima di ingiustificata animosità che si è creato intorno ai lavori, che qualcuno ha chiamato “devastanti” e non ha avuto remore a vandalizzare alcuni mezzi operativi della ditta esecutrice”.

Tirato in causa, è giunta inevitabilmente nei giorni scorsi la replica del Comitato No Cava: “Una lettera del genere, immaginiamo, sia il risultato di una precisa analisi e di un approfondito studio, per cui il signor Sindaco non avrà alcuna difficoltà a rispondere ad alcune semplici domande”.

In particolare, il comitato ambientalista si chiede se “la frana (a proposito, da dove viene?), che è in movimento da venti anni (come si muove? e perché si muove?), fornisce precise indicazione delle prospettive a breve/medio periodo, così da obbligare all’intervento ora, mentre prima andava tutto bene”.

Inoltre, tra le domande rivolte a Baldassarre, i No Cava vorrebbero avere dettagli sui fattori che hanno spinto alla realizzazione della messa in sicurezza: quante volte il torrente è esondato negli ultimi vent’anni, quali i danni provocati, quali fattori le cause e le conseguenze, “così da obbligare ad intervenire ora per prevenire danni maggiori”.
“L’intervento doveva essere fatto solo ed esclusivamente così – continua il comunicato – in quanto le altre alternative studiate, che consisterebbero in “xxx” , non sarebbero consone per “xxx” motivi.

La “pista” (cioè la strada) – hanno spiegato ancora – dovrebbe servire solo in fase di esecuzione. Questo perché se dovesse rimanere anche per la manutenzione diverrebbe permanente e quindi sarebbe necessario procedere alle deroghe del caso. Sempre considerato ciò, dovrebbe esistere (anzi DEVE, perché obbligatorio) un programma di manutenzione pluriennale che indichi l’indispensabilità dell’utilizzo della strada.

 

La lettera del sindaco Baldassarre

Comunicato stampa IndignadosNoCava