Castagno, progetto per il recupero e la conservazione del patrimonio autoctono

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Sabato 7 ottobre l’evento conclusivo del progetto Avabicarel

Analisi e Valorizzazione della biodiversità del castagno nella regione Lariana

CALOLZIOCORTE – Sabato 7 ottobre si terrà l’evento conclusivo del Progetto Avabicarel (acronimo per Analisi e Valorizzazione della Biodiversità del Castagno nella Regione Lariana) presso il Monastero del Lavello a Calolziocorte. Sarà l’occasione per presentare le azioni e i risultati delle indagini effettuate nella direzione della conoscenza del patrimonio varietale della castanicoltura lariana e valchiavennasca, in ottica di salvaguardia della biodiversità locale.

Il progetto è nato per rispondere a diverse domande circa la situazione dei castagni da frutto della Lombardia, incentrandosi sulla regione del Lario Orientale. Innanzitutto, si è trattato di un primo tentativo di “inventariare” dal punto di vista genetico il patrimonio castanicolo; il secondo obiettivo dichiarato è stato quello di dare una robusta base scientifica ad alcune delle varietà più comuni di castagno da frutto, varietà che sono tradizionalmente indicate da denominazioni locali, quali Gulpàt, Bunèla e numerose altre. Alcune di queste sono storicamente identificate da documenti ufficiali, come nel caso del Marrone di Limonta. Ma l’interesse principale di questa ricerca risiede nel fatto che si va nella direzione di un coinvolgimento diretto delle comunità nella conservazione delle “varietà” locali.

Il Progetto ha visto il lavoro in sinergia sia di Enti di Ricerca, come l’Università degli Studi dell’Insubria, che ha svolto anche funzione di capofila, e l’Istituto di Bioeconomia del CNR di Follonica sia delle Comunità Montane presenti sul territorio. I risultati del progetto consentiranno il recupero e la conservazione del patrimonio genetico autoctono a rischio di erosione, principalmente legata all’abbandono delle selve castanili. Il recupero delle varietà
locali autoctone consente anche di arginare la diffusione di ibridi commerciali euroasiatici che, oltre ad essere stati veicolo del Cinipide del castagno dannoso per le varietà stesse, producono frutti il cui unico pregio è la grossa prezzatura, ma con qualità organolettiche decisamente inferiori rispetto alle varietà locali.

L’incontro di chiusura

Il programma della giornata del 7 ottobre al Monastero del Lavello

  • Ore 9:30: Registrazione partecipanti presso il Monastero di S. Maria del Lavello Via Padri Serviti 1, 23801 Calolziocorte
  • Ore 10:00: Saluti istituzionali.
    Presidenti delle Comunità Montane partner di progetto.
  • Ore 10:20: Il Progetto AVABICAREL Analisi e valorizzazione della biodiversità del castagno nella Regione Lariana; Esiti finali del progetto.
    Giorgio Binelli, Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita – Università degli Studi dell’Insubria, Varese.
  • Ore 10:40: Risultati delle indagini morfologiche e schede descrittive delle varietà.
    Claudio Cantini, CNR Istituto per la BioEconomia (IBE CNR) Follonica (GR).
  • Ore 11 – 11.15 Coffe break.
  • Ore 11:30: Progetto CASTADIVA: valorizzazione delle risorse genetiche di castagno per lo sviluppo di aree submontane lombarde
    Eleonora Cominelli, Primo Ricercatore CNR-IBBA, Milano.
  • Ore 11:50: Il metodo Archi per la conservazione dei patriarchi e delle piante madri.
    Patrizio Daina, Naturalista formatore in arboricoltura
  • Ore 12.10: La cartografia di progetto. La mappatura delle piante di castagno.
    Fabrizio Celeri, topografo, socio dell’Associazione Castanicoltori del Misma.
  • Ore 12.30 Chiusura dei lavori
    Tavola rotonda per interventi liberi ai partner di progetto e ai relatori presenti.
    Modera: Niccolò Mapelli, Ufficio agricoltura e foreste della CM Lario Orientale Valle San Martino
  • Ore 13-14 Degustazione di prodotti a base di castagne.

LA SINTESI DEGLI ESITI FINALI OGGETTO DELLA GIORNATA DEL 7 OTTOBRE