Addio Lorenzo, piccolo “guerriero”, stroncato dalla leucemia

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LECCO – C’era tutta Rancio a salutarlo, il giovane Lorenzo Missaglia , scomparso a soli 14 anni dopo aver lottato per oltre un anno contro la leucemia.

Il santuario S. Maria Gloriosa, dove si è svolta la cerimonia funebre, non avrebbe mai potuto contenere la folla di residenti del rione, dei compagni di scuola e degli amici del ragazzo che lunedì pomeriggio si sono uniti al dolore di mamma Lucia, catechista in parrocchia, di papà Carlo e dei fratellini Maria e Giacomo.

Lorenzo Missaglia
Lorenzo Missaglia

Una famiglia “che ha saputo affrontare con uno spirito semplice e umile – come è stato detto di loro durante il rito funebre – la malattia. E’ questa l’eredità  e l’esempio che Lorenzo ci lascia”.

Il giovane era molto conosciuto nel quartiere: aveva appena terminato la terza media all’istituto “Massimiliano Kolbe”, giocava a calcio nella squadra del S. Giovanni e frequentava spesso l’oratorio dove in tanti si erano illusi che la battaglia contro la leucemia fosse oramai alle spalle, notandolo visibilmente più in salute rispetto ai mesi precedenti. Invece, lunedì, il giovane si è dovuto arrendere al suo male. “Noi tifavamo per te ed ora sei tu che devi tifare per noi” è il pensiero di un amico.

Di fronte a questa situazione la Chiesa chiede silenzio e resta in silenzio, perché la morte ci pone di fronte al mistero” ha sottolineato il parroco, don Emilio Colombo , affiancato nella celebrazione da monsignor Giuseppe Locatelli e da don Andrea Perego, sacerdote di Casatenovo ma originario di Rancio, che ha voluto presenziare ai funerali del ragazzo per mostrare la propria vicinanza alla famiglia.

“La tragica fatalità, il destino beffardo hanno diviso le nostre vite – ha detto mamma Lucia, prendendo parola al termine della cerimonia – ma il suo amore, la sua gioia, il suo essere sempre oltre, resteranno in tutta la nostra vita e tutta la nostra anima. Ha vissuto tutto con intensità, la famiglia gli amici, la scuola. Grazie Signore per questo dono e grazie per averci concesso di condividerlo con tutti. Grazie perché è stato amato da tanti e tutti, da lui, sono stati amati”.

La salma del piccolo verrà cremata e in seguito deposta accanto alla tomba dove riposano i nonni.

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